SAN MARTINO DI VENEZZE
Un nuovo caso di West Nile accertato in Polesine, il 44esimo, il primo in un residente a San Martino di Venezze. Un uomo abbastanza giovane per la media dei pazienti, 49 anni ancora da compiere, con il contagio accertato per via ambulatoriale. Non si tratta, infatti, di un caso grave, ovvero di quelli in cui si sviluppano sintomatologie di tipo neurologico. Tuttavia, conferma come in questa estate 2018 il virus abbia avuto una diffusione senza precedenti, forse troppo a lungo sottovalutato.
SEI DECESSI
Dal 2008, quando cioè la febbre del Nilo ha fatto la sua comparsa in Veneto, proprio in Polesine, nella provincia di Rovigo si erano registrati tre decessi, due nel 2009 e uno nel 2015. E tre sono state le ulteriori morti a causa del West Nile che si sono tragicamente aggiunte in questi ultimi mesi. Fra l'altro, statisticamente, come sottolinea, il Cesme, Centro studi malattie esotiche, «in meno dell'1% dei casi si può manifestare la malattia in forma neuro-invasiva, solitamente encefalite, meningoencefalite o paralisi flaccida». Il numero di casi in cui il virus non sviluppa sintomi, invece, è circa l'80% del totale dei contagiati. Molti, insomma, potrebbero aver contratto il West Nile e non essersene nemmeno accorti.
DISINFESTAZIONE
Per quanto riguarda contagio il 48enne di San Martino, ieri il sindaco Vinicio Piasentini ha sottolineato su Facebook come ieri mattina fosse «arrivata in Comune la lettera con la quale l'Ulss 5 ci comunica che è stato accertato un caso di persona contagiata dal virus della West Nile. Preciso che la persona non è ricoverata e sta bene. In questi giorni, in base alle disposizioni della Regione Veneto emanate nel mese di settembre, sarà effettuata la disinfestazione aerea sugli esemplari adulti su tutto il territorio comunale. La disinfestazione sulle larve è già stata eseguita con cadenza periodica dal mese di aprile, secondo il protocollo Ulss al quale il nostro Comune aderisce da anni».
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA Un nuovo caso di West Nile accertato in Polesine, il 44esimo, il primo in un residente a San Martino di Venezze. Un uomo abbastanza giovane per la media dei pazienti, 49 anni ancora da compiere, con il contagio accertato per via ambulatoriale. Non si tratta, infatti, di un caso grave, ovvero di quelli in cui si sviluppano sintomatologie di tipo neurologico. Tuttavia, conferma come in questa estate 2018 il virus abbia avuto una diffusione senza precedenti, forse troppo a lungo sottovalutato.
SEI DECESSI
Dal 2008, quando cioè la febbre del Nilo ha fatto la sua comparsa in Veneto, proprio in Polesine, nella provincia di Rovigo si erano registrati tre decessi, due nel 2009 e uno nel 2015. E tre sono state le ulteriori morti a causa del West Nile che si sono tragicamente aggiunte in questi ultimi mesi. Fra l'altro, statisticamente, come sottolinea, il Cesme, Centro studi malattie esotiche, «in meno dell'1% dei casi si può manifestare la malattia in forma neuro-invasiva, solitamente encefalite, meningoencefalite o paralisi flaccida». Il numero di casi in cui il virus non sviluppa sintomi, invece, è circa l'80% del totale dei contagiati. Molti, insomma, potrebbero aver contratto il West Nile e non essersene nemmeno accorti.
DISINFESTAZIONE
Per quanto riguarda contagio il 48enne di San Martino, ieri il sindaco Vinicio Piasentini ha sottolineato su Facebook come ieri mattina fosse «arrivata in Comune la lettera con la quale l'Ulss 5 ci comunica che è stato accertato un caso di persona contagiata dal virus della West Nile. Preciso che la persona non è ricoverata e sta bene. In questi giorni, in base alle disposizioni della Regione Veneto emanate nel mese di settembre, sarà effettuata la disinfestazione aerea sugli esemplari adulti su tutto il territorio comunale. La disinfestazione sulle larve è già stata eseguita con cadenza periodica dal mese di aprile, secondo il protocollo Ulss al quale il nostro Comune aderisce da anni».
Francesco Campi
