L'ADDIO
ROVIGO Ha sempre lottato, mostrando con il sorriso la propria voglia di non arrendersi di fronte ad alcun tipo di ostacolo. E ha combattuto, finché ha potuto, anche con la malattia che l'aveva colpito circa un anno e mezzo fa.
Si è spento ad appena 43 anni, giovedì, Davide Lucchin, cresciuto in Commenda e con tanti amici in città. Amante della velocità e delle due ruote, a 21 anni un incidente in moto gli aveva fatto perdere l'uso delle gambe, ma non gli aveva impedito di continuare a coltivare la propria sportività e la propria passione per la velocità, cimentandosi in particolare con l'handbike, la disciplina sportiva che si fa utilizzando le bici in cui si sta seduti e si pedala utilizzando le mani, tesserato per la società Basket e non solo. Ha partecipato a gare in ogni parte d'Italia.
Amava i tatuaggi e lavorava alla Cna. Viveva da solo e coltivava con piacere la propria indipendenza, anche se era una persona particolarmente socievole. Un ragazzo di infinita bontà e la cui compagnia era sempre piacevole, lo descrive chi lo ha conosciuto, dai colleghi di lavoro ai tanti che hanno affidato a Facebook il proprio commosso ricordo dell'amico scomparso. Lascia le due sorelle Laura e Silvia, tre amati nipotini, e il padre Renato. I suoi funerali si terranno lunedì alle 11 nel Duomo.
F.Cam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA ROVIGO Ha sempre lottato, mostrando con il sorriso la propria voglia di non arrendersi di fronte ad alcun tipo di ostacolo. E ha combattuto, finché ha potuto, anche con la malattia che l'aveva colpito circa un anno e mezzo fa.
Si è spento ad appena 43 anni, giovedì, Davide Lucchin, cresciuto in Commenda e con tanti amici in città. Amante della velocità e delle due ruote, a 21 anni un incidente in moto gli aveva fatto perdere l'uso delle gambe, ma non gli aveva impedito di continuare a coltivare la propria sportività e la propria passione per la velocità, cimentandosi in particolare con l'handbike, la disciplina sportiva che si fa utilizzando le bici in cui si sta seduti e si pedala utilizzando le mani, tesserato per la società Basket e non solo. Ha partecipato a gare in ogni parte d'Italia.
Amava i tatuaggi e lavorava alla Cna. Viveva da solo e coltivava con piacere la propria indipendenza, anche se era una persona particolarmente socievole. Un ragazzo di infinita bontà e la cui compagnia era sempre piacevole, lo descrive chi lo ha conosciuto, dai colleghi di lavoro ai tanti che hanno affidato a Facebook il proprio commosso ricordo dell'amico scomparso. Lascia le due sorelle Laura e Silvia, tre amati nipotini, e il padre Renato. I suoi funerali si terranno lunedì alle 11 nel Duomo.
F.Cam.