CRISI A PALAZZO
ROVIGO Il gruppo consiliare della Lega ricorda il finale della

Domenica 21 Ottobre 2018
CRISI A PALAZZO ROVIGO Il gruppo consiliare della Lega ricorda il finale della
CRISI A PALAZZO
ROVIGO Il gruppo consiliare della Lega ricorda il finale della canzone di Edoardo Vianello Hully gully. Come nel brano, la compagine leghista va pian piano esaurendosi. Dai nove che erano nel giugno 2015, ne sono rimasti formalmente sette. Daniela Goldoni da circa un anno ha abbandonato il gruppo in cui era entrata nel marzo 2017, mentre Luca Gabban, sempre circa un anno fa, è passato al gruppo misto per evitare che potesse scomparire con l'addio di Alberto Borella (ora Indipendente). Un gruppo consiliare dev'essere composto da almeno tre componenti e Gabban è stato invitato a entrare.
VOTI NON SICURI
Oltre alle due defezioni il gruppo verde deve fare i conti con due componenti a volte dissonanti, che pur continuando a farne parte, sono liberi battitori. Se Matteo Zanotto ha persino abbandonato il partito, Fabio Benetti rappresenta una componente interna critica nei confronti dell'amministrazione Bergamin. In alcune occasioni non ha mancato di andare contro il suo gruppo, o di esprimere brucianti osservazione nei confronti del sindaco, mantenendo anche un'identità distinta rispetto al gruppo.
OPPOSIZIONE DIVISA
Per loro fortuna c'è Antonio Rossini a dare una mano a Bergamin. Dopo il fallimento del consiglio comunale di martedì, mai iniziato a causa del mancato numero legale per via delle numerose assenze tra le fila dalla maggioranza, il consigliere Rossini (che si proclama della minoranza critica) punta il dito proprio contro i suoi colleghi di banco: Un vero scempio di risorse sia umane che finanziarie. Per colpa di questi consiglieri, portatori di una strategia di ripicche e di una politica pretestuosa, si sono spesi inutilmente oltre mille euro per niente. È questa la politica a favore dei cittadini? Mi dissocio in pieno da questi atteggiamenti speculativi da campagna elettorale, da consiglieri peraltro che sono in antagonismo tra loro e vorrebbero apparire uniti. Io resto fermo nella mia posizione di minoranza moderata costruttiva e propositiva per i cittadini, pronto a votare i provvedimenti che ritengo positivi per il bene comune».
LA REPLICA
L'attacco del tosiano Rossini non lascia indifferente il resto dell'opposizione. «Ormai a noi è chiaro da tempo che la sua opposizione è finta, che è solo sulla carta - spiega la lista Civica Menon - segnala le buche e l'erba alta, ma quando conta sta con il sindaco. Ha perfino criticato noi, l'opposizione, perché è mancato il numero legale. Caro Rossini, se i numeri in consiglio comunale non ci sono, è colpa della maggioranza. I soldi sprecati per un consiglio inutile che non si è fatto sono colpa della maggioranza. Se i presidenti di As2 e Interporto (invitati per relazionare sul proprio operato, ndr) sono venuti in aula per nulla, è colpa della maggioranza che li ha invitati e non ha saputo garantire la presenza di almeno 17 consiglieri. È chi ha la maggioranza ad avere la responsabilità politica di amministrare perché noi, non condividendo quello che porta avanti Bergamin, non abbiamo alcun interesse che vengano approvate le delibere che propone. Rossini fa finta di fare opposizione, noi la facciamo davvero. Noi siamo quelli che fanno opposizione, al meglio delle nostre possibilità».
La canzone di Vianello alla fine si conclude con il protagonista che balla da solo, proprio come il sindaco, se non avesse aiuti dai banchi opposti.
Alberto Lucchin
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