CASO PISCINE
ROVIGO Una serata per scoprire cosa è realmente accaduto e

Domenica 20 Gennaio 2019
CASO PISCINE ROVIGO Una serata per scoprire cosa è realmente accaduto e
CASO PISCINE
ROVIGO Una serata per scoprire cosa è realmente accaduto e non un processo sommario. La serata dedicata al Caos Piscine organizzata in Gran Guardia dalla lista Civica Menon è stata un successo di pubblico, sancito dal lungo applauso e dall'alta partecipazione (la gente era assiepata persino fuori dall'ingresso per poter ascoltare). Un appuntamento dal sapore quasi di campagna elettorale, al punto che al termine del dibattito il sindaco di Adria, il civico Omar Barbierato, ha dato il suo endorsement a Silvia Menon: «La stimiamo molto e il suo gruppo dimostra di essere formato da gente preparata, una dote fondamentale per fare buona politica».
Venerdì sera la sala della Gran Guardia II ha accolto almeno 150 persone, accorse per ascoltare i tre consiglieri comunali della lista Civica Menon e capire quale sia stato il percorso per cui il Comune si ritrova dopo 12 anni dall'inaugurazione del Polo Natatorio di viale Porta Po a dover pagare 6.648.747 euro per un'opera per cui avrebbero dovuto pagare quasi interamente delle aziende private. Le piscine sono state ideate e approvate dal Consiglio comunale con un progetto di finanza nel 2006, al termine del mandato di Paolo Avezzù. Cinque aziende si erano proposte di realizzare l'opera ricevendo in cambio l'ex piscina Baldetti di viale Porta Adige (valore 3,6 milioni di euro).
Silvia Menon, capogruppo dell'omonima lista civica, ha riassunto in circa mezz'ora cosa sia accaduto in questi per arrivare allo scenario attuale, visto che dai 10 milioni di euro inizialmente previsti (di cui appena 3,6 in capo al Comune), si presume che alla fine Palazzo Nodari avrà speso oltre 14 milioni di euro. Un racconto, quello che ha fatto la Menon, partito dalla seduta del consiglio comunale che nel febbraio 2005 approva il progetto, in cui sono incluse le clausole nocive per cui il Comune è in questa situazione, passando poi al ritardo nella cessione della vecchia Baldetti, che produce un ulteriore debito, e due cause con i gestori oltre alla bonifica del terreno del vecchio sito sul quale è sorto un supermercato, in cui furono rinvenute grandi tracce di idrocarburi e amianto.
Infine, la conclusione è quella che è figlia delle cronache più recenti: la creazione di una commissione d'indagine che produce un incartamento presentato alla Procura e alla Corte dei Conti, la successiva scoperta del debito accumulatosi negli anni finito in capo al Comune e il fallimento di Veneto Nuoto. Una spiegazione, quella fornita al pubblico da Menon, ricca di dettagli, corredata da dati e documenti ufficiali, che però non ha lo scopo di puntare il dito verso i responsabili, quanto piuttosto di rendere edotti su chi ha prodotto tutto questo e quindi produrre un pensiero critico sulla vicenda.
LE RESPONSABILITÀ
«Io non dico di chi è la colpa, voglio spiegare cos'è successi. La politica influenza tutte le nostre vite sostiene la consigliere comunale Le scelte di alcune persone ricadono sulla città da molti anni e probabilmente quella attuale non sarà l'ultima Amministrazione ad averci a che fare. Per evitare tutto questo sarebbe bastato il buon senso, qualche competenza in più e saper analizzare costi e benefici dei progetti. Ora sono costretti a pagare tutto questo i cittadini».
Alberto Lucchin
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