Call-center del crimine con base operativa al sud

Domenica 22 Luglio 2018
L'ORGANIZZAZIONE
ROVIGO Un quadernetto giallo con indirizzi e numeri civici di abitazioni e famiglie di Rovigo, tre cellulari usa e getta e schede sim intestate a extracomunitari irrintracciabili, tabulati telefonici che conducono a Napoli. Questi gli strumenti del mestiere dei truffatori, sequestrati dopo un'operazione condotta dagli agenti della Questura di Rovigo che hanno portato all'arresto di tre napoletani e che, soprattutto, hanno svelato moltissimi dettagli sulla struttura che si cela dietro questo genere di truffe diffuse in tutta Italia.
LE INDAGINI
Il sostituto commissario Sergio Busson ha delineato un quadro complesso, con punti ancora da chiarire, ma certamente strutturato: il tutto viene gestito da una specie di call center del crimine con sede a Napoli, con batterie di uomini reclutati e spediti su tutto il territorio nazionale che sono gli operativi, ovvero coloro che nei fatti mettono a segno le truffe, coordinati al telefono da qualcuno che ha computer e sito delle pagine bianche aperto.
COPIONE COLLAUDATO
Il copione è lo stesso in tutti i casi: le informazioni sui parenti sono addestrati a carpirle proprio dalle informazioni che le vittime si lasciano scappare. Per esempio: al telefono raccontano che il figlio è stato arrestato per aver causato un incidente e la vittima risponde: «Ma chi, Giorgio?» , e i truffatori utilizzano l'informazione facendo credere di conoscere davvero il parente. Le vittime vengono scelte per le loro case, dall'apparenza benestante e dalla presenza di linea telefonica fissa.
TRUCCO DEL TELEFONO
E' proprio la rete fissa che permette il trucco della seconda telefonata, quella di verifica telefonica a cui in realtà risponde un complice. La truffa non funziona se il numero non è nell'elenco e se la linea telefonica non è fissa. I cellulari usati dai truffatori sono modelli del valore di una ventina di euro che solitamente vengono utilizzati per uno o due colpi e poi gettati nella spazzatura. «Il grande problema è la registrazione delle Sim card da parte dei gestori di telefonia, che registrano documenti e codici fiscali senza verificarli - spiega Busson, spiegando le difficoltà delle indagini - E' chiaro infine, che la struttura organizzata di questo topo di crimini è non solo legata alla truffa, ma anche alla ricettazione degli oggetti in oro che di certo non vengono riciclati a Rovigo».
R.Pau.
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