Berti: «Mi candido solo se sono tutti d'accordo»

Lunedì 18 Marzo 2019
CENTRODESTRA
ROVIGO Dopo il medico, l'avvocato. E che avvocato: il presidente dell'Ordine di Rovigo, Giampietro Berti. È a lui, infatti, che è stata offerta la possibilità di correre come candidato del centrodestra alle prossime amministrative del capoluogo. Un'offerta di quelle, però, che si possono rifiutare. Così, infatti, sembrano aver fatto in più d'uno prima di lui. A cominciare da Emilio Ramazzina, primario di Medicina di Rovigo e Trecenta in pensione dallo scorso anno, già consigliere provinciale sotto le insegne di An, all'epoca guidata da Isi Coppola, che ha gentilmente declinato la proposta, ringraziando il commissario della Lega di Rovigo e assessore regionale Cristiano Corazzari, così come l'ex senatore di Fratelli d'Italia Bartolomeo Amidei e il commissario di Forza Italia, l'onorevole Piergiorgio Cortelazzo, a conferma del fatto che al di là delle schermaglie, il centrodestra sottotraccia cerca un nome che possa unire. Un altro no grazie, anche se meno convinto, perché potrebbe essere anche pronto a un sacrificio, è arrivato anche da Lucio Taschin, numero uno del Coni e anima del baseball rodigino, con un'esperienza lavorativa appena conclusa alla Cna.
LA VALUTAZIONE
Dal canto suo, Berti non sembra nascondere di essere rimasto lusingato dalla proposta, ma di avere al tempo stesso necessità di chiarire e approfondire i termini del contratto. «Cristiano Corrazzari - spiega l'avvocato - mi ha chiesto se fossi disponibile. Mi sono riservato la risposta, voglio capire bene e soprattutto voglio valutare i programmi e le persone, per comprendere se sia possibile fare seriamente qualcosa per il bene del città, delle frazioni e dei cittadini: Rovigo ha veramente bisogno di sollevarsi e di ripartire con vigore. In questo momento potrei non trovare condivisione e quindi non accettare».
Per ora, quindi, anche Berti sembra rientrare tra color che son sospesi, nel limbo dove si trovano le persone alle quali è stata chiesta la disponibilità e che hanno preso tempo. Lo stesso Corazzari ha ammesso che questa è ancora una fase di attesa delle disponibilità. Perché nel pescare fuori dalla politica, è più difficile del previsto trovare qualcuno che risponda sì a colpo. Anche il nome di Berti, a spanne più vicino all'area forzista che leghista, sembra avere le carte in regola per fare da collante fra le varie forze del centrodestra e scrollare la patina di già visto e di politichese.
È quello che, specularmente, cerca di fare anche il centrosinistra, in una quasi ossessiva ricerca di un civico, ovvero una persona che sia conosciuta e stimata, ma che non debba la propria notorietà alla politica. La Lega, che attualmente è il partito con il vento in poppa, a Rovigo sconta il fatto di aver visto naufragare l'esperienza del leghista Bergamin, motivo che spinge a guardare oltre l'orizzonte. «Serve una persona rappresentativa della voglia di ripartire», ha sottolineato qualche giorno fa Corazzari.
AVEZZÙ IN DISPARTE
Se il capitano ancora non è stato trovato, anche la squadra, ovvero le liste che comporranno la coalizione, deve essere ancora valutata. In ogni caso Paolo Avezzù fa sapere che ci sarà. Anche se non come candidato sindaco. Obiettivo Rovigo ribadisce la sua presenza dopo la una riunione di venerdì e spiega che è in corso la definizione della lista, che Avezzù «per amore della propria città, si è dichiarato pronto a fare un passo indietro per lasciare spazio a nuove figure rappresentative della realtà sociale, pur continuando a mettere a disposizione la propria esperienza e cultura amministrativa, anche se non in qualità di candidato sindaco».
Il neocoordinatore Enrico Maria Crepaldi ha sottolineato «l'ottimo rapporto esistente con la Lega e l'apertura massima a un'ampia coalizione di centrodestra».
Francesco Campi
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