Bergamin: «Unipol mostra disponibilità per le piscine»

Venerdì 19 Ottobre 2018
LA VERTENZA
ROVIGO «Ho trovato un clima disponibile». A dirlo è il sindaco Massimo Bergamin, spiegando come è andato l'incontro avvenuto mercoledì sera nella sede centrale di Unipol Banca a Bologna. Il 15 ottobre l'istituto bancario ha trasmesso al Comune l'ingiunzione di pagamento di 6,3 milioni per il debito di Veneto Nuoto, società fallita titolare del polo natatorio rodigino, che la convenzione firmata nel 2006 automaticamente riversa quel debito sospeso per il finanziamento nella realizzazione della struttura sulle spalle di Palazzo Nodari.
RICERCA DELL'ACCORDO
«Non esiste una trattativa - spiega il sindaco - ma una serie di colloqui tra l'avvocato civico Ferruccio Lembo, che rappresenta il Comune in questa vicenda, e i vertici della banca. Quando è arrivata l'ingiunzione di pagamento ho chiesto un incontro, che mi è stato accordato in tempi brevissimi. Sono stati gentili a rendersi disponibili».
Tutto è iniziato nel 2006, quando il Consorzio cooperative costruzioni (poi diventato Veneto Nuoto Srl) e il Comune si accordarono per costruire il polo natatorio. All'epoca il sindaco era Paolo Avezzù e giusto alla fine del termine del suo mandato, venne firmata la convenzione per la realizzazione della struttura. In questa veniva stabilito che Veneto Nuoto, o chi per esso, potesse gestire le piscine rimaste a Rovigo per 25 anni, al termine dei quali sarebbero poi state restituite all'amministrazione pubblica. Ora la piscina è di fatto tornata al Comune, per cui, una volta risolta questa vicenda che già più volte nell'ultimo anno è stata dichiarata conclusa anzitempo, potrebbe potenzialmente produrre dei ricavi.
I PROSSIMI PASSI
È il sindaco, però, a dire che «è troppo presto per pensare a questo, prima risolviamo questo problema». Il Comune di Rovigo, come prevede la prassi in queste situazioni, avrebbe 40 giorni di tempo per pagare, ma impugnando l'ingiunzione allunga i tempi. «La speranza è che entro la fine dell'anno si arrivi alla conclusione. Noi siamo pronti dall'ottobre 2017. Non nascondiamo alcunché, tengo a precisare che non c'è alcun rischio fallimento e i denari ci sono, si va avanti», ha precisato il primo cittadino.
Le risorse Palazzo Nodari le ha disposizione, almeno in grande parte. In bilancio è stata bloccata da molto tempo la somma di 6.154.072 euro per rischio contenziosi e altri rischi. La dicitura altri rischi, però, evidenzia come il polo natatorio non sia l'unica posizione giudiziaria o risarcitoria in cui si trova invischiato il Comune: Aspiag ha fatto causa a Palazzo Nodari per la bonifica cui è stato costretto a ricorrere per insediarsi sul terreno dove una volta insisteva la vecchia piscina comunale, per esempio. Per non dimenticare, inoltre, il lodo Baldetti, per il quale a febbraio del prossimo anno arriverà la sentenza della Corte d'Appello di Venezia sul ritardo nella cessione di quel terreno sul quale Aspiag ha costruito il supermercato in viale Porta Adige a Veneto Nuoto, la società che è fallita e che ha provocato quel conto da oltre sei milioni di euro che il Comune è chiamato a pagare.
A.Luc.
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