Parla di «clamorosa pericolosità sociale» il giudice per le indagini

Giovedì 21 Febbraio 2019
Parla di «clamorosa pericolosità sociale» il giudice per le indagini
Parla di «clamorosa pericolosità sociale» il giudice per le indagini preliminari Marta Paccagnella (foto) nel tracciare un ritratto di Mirco Mestre, 44 anni, avvocato dal 2007, sposato, due figlie. E da martedì in carcere con l'accusa di scambio elettorale politico-mafioso per aver chiesto e ottenuto l'appoggio durante le elezioni del boss mafioso Luciano Donadio, in cambio della promessa di una procedura agevolata per realizzare una centrale di biogas a Stretti di Eraclea. «È stato chiamato alle più alte responsabilità politiche e amministrative del Comune di Eraclea» e lo avrebbe fatto, per la procura, «ponendosi a tutti gli effetti a disposizione del sodalizio mafioso e del suo capo». Mostrando così «la sua piena e diretta volontà e consapevolezza do ottenere l'appoggio del gruppo mafioso in un meccanismo di scambio di voti e promesse». Rincara la dose il pm Roberto terzo: «Mestre ha manifestato da molti anni una inquietante promiscuità con il capo e altri appartenenti al sodalizio mafioso ed è quindi divenuto sempre più consapevole e informato nel tempo della caratura criminale dei soggetti Casalesi». (n.mun.)
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