Parla di «clamorosa pericolosità sociale» il giudice per le indagini preliminari Marta Paccagnella (foto) nel tracciare un ritratto di Mirco Mestre, 44 anni, avvocato dal 2007, sposato, due figlie. E da martedì in carcere con l'accusa di scambio elettorale politico-mafioso per aver chiesto e ottenuto l'appoggio durante le elezioni del boss mafioso Luciano Donadio, in cambio della promessa di una procedura agevolata per realizzare una centrale di biogas a Stretti di Eraclea. «È stato chiamato alle più alte responsabilità politiche e amministrative del Comune di Eraclea» e lo avrebbe fatto, per la procura, «ponendosi a tutti gli effetti a disposizione del sodalizio mafioso e del suo capo». Mostrando così «la sua piena e diretta volontà e consapevolezza do ottenere l'appoggio del gruppo mafioso in un meccanismo di scambio di voti e promesse». Rincara la dose il pm Roberto terzo: «Mestre ha manifestato da molti anni una inquietante promiscuità con il capo e altri appartenenti al sodalizio mafioso ed è quindi divenuto sempre più consapevole e informato nel tempo della caratura criminale dei soggetti Casalesi». (n.mun.)
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