LE TESTIMONIANZE
PORTOGRUARO I clienti venivano avvicinati in particolare con

Mercoledì 12 Settembre 2018
LE TESTIMONIANZE
PORTOGRUARO I clienti venivano avvicinati in particolare con il passaparola. Amici degli amici. Perfino parenti. Come non fidarsi di un familiare? È il caso di una 40enne di Portogruaro, artigiana, congiunta di uno degli indagati veneziani. «Ho creduto fino in fondo che mi restituisse i 20mila euro che lo scorso anno ho versato tramite bonifico nella società croata. Quando mi aveva proposto l'investimento mi sono informata attraverso il sito internet, ho visto le varie opzioni e ho scelto il piano di accumulo, con scadenza pluriennale, invece della rendita mensile. Non ho sospettato nulla fino a quando prima sui social e poi sui giornali si è cominciato a parlare apertamente di truffa, addirittura milionaria. Allora ho chiesto spiegazioni e mi è stato risposto che erano tutte bugie, falsità, che c'era chi voleva gettare fango perché la società stava crescendo creando invidie e malumori nei concorrenti».
E ora che addirittura sono scattati gli arresti? «Tempo fa sono stata sentita dai finanzieri i quali mi hanno domandato perché non avessi ancora presentato querela. Anche a loro ho spiegato che mi sembrava impossibile che un mio caro arrivasse al punto di non mettermi in guardia. Adesso non ho più alibi. E non mi resta che fare l'unico passo che devo compiere: denunciare».
GLI INTERESSI
Sulla stessa falsariga anche la testimonianza di un vigile urbano della Bassa friulana di 42 anni. Anche lui di euro nell'affare Gaiatto ne ha persi 20mila: «E pensare - afferma sconsolato - che appena venerdì scorso avevo telefonato per l'ennesima volta alla società di Nova Gorica e la segreteria mi aveva assicurato che a breve la cosa si sarebbe risolta, che dovevo pazientare alcuni giorni. Ed ecco qua, la soluzione: ora so per certo che non vedrò mai più il capitale versato».
Alla Venice Investiment Group si era rivolto anche un 44enne di Lignano, attirato dai tassi d'interessi alti promessi: per lui una scommessa da 15mila euro. «Me ne avevano parlato bene alcuni conoscenti, già clienti, i quali avevano ricevuto dei rimborsi a conferma della serietà del broker. Così mi sono lasciato convincere. Le notizie apparse nei mesi scorsi sulla stampa e l'indagine della Procura di Pordenone certo che mi hanno messo in allarme, tanto che mi sono recato di persona negli uffici di Nova Gorica, dove sono stato rassicurato. Pareva quasi che le vittime fossero loro. Non volevo ammetterlo, ma in fondo sapevo che prima o poi avrei avuto la conferma dell'imbroglio».
Imprenditori, pensionati, operai, studenti, casalinghe, albergatori: c'è chi nella Vig ha impegnato la liquidazione, chi l'eredità, chi i risparmi di una vita. L'elenco ricostruito dalla Guardia di Finanza di Portogruaro riporta oltre tremila nomi di persone residenti per lo più in Friuli, Veneto e Lombardia che hanno consegnato nelle mani di Gaiatto cifre oscillanti dai mille ai 600mila euro. Ma qualcuno avrebbe dichiarato di aver perso qualcosa come un paio di milioni di euro: vale a dire l'intero tesoretto di famiglia. Finora sono 230 quelli che hanno presentato formale querela ed è su questi casi che come ha spiegato il maggiore Riccardo Zorzut, comandante del Gruppo di Portogruaro, si è configurata la truffa per un importo di circa 7 milioni sui 72 totali. Ma visto gli sviluppi dell'inchiesta c'è da aspettarsi un sicuro effetto domino. E pensare che dai riscontri delle Fiamme gialle è emerso che più di qualcuno ha versato somme alla Vig fino allo scorso mese.
Monica Andolfatto
Marco Corazza
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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