Il sindaco: aiuteremo Mukades, tutta la città è con lei

Mercoledì 5 Settembre 2018
Il sindaco: aiuteremo Mukades, tutta la città è con lei
IL SINDACO
SACILE Non ci sono parole per commentare o giudicare, non spetta a noi, ma nemmeno per cercare di capire cosa possa abbia spinto Blerta ad uccidere i genitori e la sorellina Anila. Queste le impressioni che si sono cambiati i residenti di Cornadella alla notizia dell'arresto della figlia maggiore, ribalzata già lunedì sera. Una comunità incredula, sconvolta da una vicenda che l'ha colpita direttamente, che non nasconde il dolore e che è vicina all'altra figlia, Mukades, che, sottolineano i vicini di casa, si trova ad affrontare un futuro difficile. Il sindaco ha assicurato che non mancherà mai la nostra solidarietà, per quanto questo possa lenire il suo dolore. Letteralmente sconvolto il sindaco Carlo Spagnol dagli ultimi avvenimenti che hanno portato all'arresto della figlia maggiore della famiglia Pocesta. Fin dalle prime notizie sulla tragedia consumatasi in Macedonia dove la famiglia si era recata per partecipare al matrimonio di una sorella di Nazmie, aveva cercato di sapere di più sulla famiglia, anche se indirettamente attraverso testimonianze di persone che in questi anni avevano conosciuto i Pocesta che fin dal loro arrivo, si erano perfettamente integrati nel tessuto sociale della località che aveva accolto Amit, Nazmie e le loro figlie con simpatia, aiutandole ad inserirsi in un nuovo Paese.
LA FIGLIA RIMASTA
Il suo pensiero è ora rivolto a Mukades, la figlia rimasta, che una volta definita la vicenda e a conoscenza di quelle che saranno le due decisioni legate anche al suo ritorno a Sacile, siamo pronti, una volta consenziente, ad aiutare, attraverso il personale dei Servizi sociali, per quanto riguarda le necessità sia burocratiche che di sostegno. E a rendere ancora più difficile per il primo cittadino, scosso dalla vicenda, rendersi conto di cosa Sacile stia vivendo sono le testimonianze che ho avuto modo di raccogliere in questi giorni che sono state tutte, unanimi, nel definire la famiglia Pocesta, perfettamente inserita, che non mai palesato problemi e rivolta a dimenticare il passato e a creare una nuova vita soprattutto per i figli. Così è arrivato il lavoro per entrambi, poi la prima casa, quindi la seconda di proprietà cui, a detta dei vicinanti, erano orgogliosi. Per i figli c'è stato il completamento degli studi per le due figlie maggiori e per Anila la licenza media raggiunta con buon profitto, ma soprattutto dimostrando grande maturità, ha ricordato Flavia Borin l'insegnante che nei 3 anni trascorsi assieme alla Scuola secondaria di primo grado Balliana Nievo, ha accolto una ragazzina timida e introversa e l'ha vista sbocciare in una giovane matura e pronta agli studi superiori. Ma non basta il Sindaco aggiunge che dai vicini ha avuto modo di conoscere una famiglia generosa, pronta ad aiutare - come ha ricordato un noto scultore sacilese - mia mamma in un momento di bisogno. Ma le testimonianze sono anche altre, la condivisione dei prodotti dello orto che i coniugi Pocesta, curavano nelle ore libere dal lavoro. Dunque - aggiunge in sindaco - in tutti questi anni, nella comunità, non c'era stato alcun segnale che potesse solo far supporre che ci fossero problemi in quella nella famiglia. Per il primo cittadino che non nasconde un grande sentimento di sconforto, che credo - dice - tutta la Città senta nel rincorrersi delle notizie che la coinvolgono direttamente in quanto la famiglia Pocesta era una famiglia sacilese, i fatti rivestono ancora maggior rilievo in quanto mai Sacile ha vissuto momenti così tragici. Aggiunge che il pensiero ci riporta indietro di tanti anni quando un caso analogo ha sconvolto l'Italia tutta, quello del giovane Maso che ha sterminato la propria famiglia.
Michelangelo Scarabellotto
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