IL PROGETTO
ROMA Nella trattativa sul programma tra Lega e Cinque Stelle, le

Domenica 13 Maggio 2018
IL PROGETTO
ROMA Nella trattativa sul programma tra Lega e Cinque Stelle, le distanze sull'Ilva restano immutate. La Lega vuole che a Taranto si continui a produrre acciaio, i grillini voglio riconvertire lo stabilimento. Sulla flat tax, la tassa piatta, l'accordo è invece a un passo, anche se è scontro sull'idea di un condono per le coperture. L'ipotesi è sempre di introdurre due aliquote sui redditi «familiari»: al 15% fino a 80 mila euro e al 20% oltre. Sono poi previste deduzioni per 3.000 euro ogni componente familiare fino a 35 mila euro e solo per i familiari a carico tra i 35 e i 50-55 mila euro. Dovrebbe essere confermato un meccanismo che non faccia pagare tasse a lavoratori e pensionati che dichiarano meno di otto mila euro. Ed è prevista una clausola di salvaguardia: chi con il nuovo regime fiscale dovesse ritrovarsi a dover pagare un conto al fisco più salato di quello che pagava con il vecchio sistema, allora potrebbe optare per quest'ultimo.
LE DOMANDE
Le prime due domande sono: chi vince e chi perde con la flat tax e quanto costa ai conti pubblici. Per i redditi bassi (si vedano le tabelle in pagina), i vantaggi sono pochi e anzi, fino a mille euro lordi mensili di reddito (12 mila annui), si rischia di pagare più di quanto si paga oggi con il sistema delle deduzioni e delle detrazioni fiscali. Erano stati i commercialisti, qualche settimana fa, a calcolare che in Italia il 75% dei contribuenti già oggi paga un'aliquota effettiva inferiore al 15%. La flat tax, insomma, dà fiato a quel 25% che oggi versa la maggior parte dell'Irpef. E che in effetti, a vedere le simulazioni, riceve vantaggi fiscali rilevanti. Un single che dichiara 50 mila euro l'anno oggi paga 15.139 euro di tasse. Con la flat tax al 15% ne verserebbe 7.639, il 50,4% in meno. Una famiglia monoreddito, con un figlio a carico che ha più di tre anni, oggi versa nelle casse dello Stato ogni anno 5.474 euro. Con la tassa piatta ne verserebbe 3.150, il 42% in meno. Una famiglia in cui lavorano sia il marito (45 mila euro di reddito), che la moglie (25 mila euro di reddito), con due figli con più di tre anni a carico, oggi versa 17.654 euro, ne verserebbe con la flat tax 10.500, più del 40% in meno, con un risparmio di oltre 7 mila euro. Se la famiglia bi-reddito ha due stipendi più modesti (15 mila euro ciascuno) e due figli minori, si troverebbe paradossalmente a versare 56 euro di tasse in più (il 7,75%), a meno di non voler ricorrere alla clausola di salvaguardia. Dunque più crescono i redditi maggiore è il vantaggio. Quanto costa questa misura che riguarderà anche pensionati e lavoratori autonomi? Secondo le stime dei tecnici della Lega 50 miliardi. Molto, in realtà, dipende da quante detrazioni e deduzioni si vogliono cancellare. Ai 50 miliardi, in pratica, si arriverebbe dicendo addio a qualsiasi sconto fiscale sui redditi: dai 12,6 miliardi per i carichi di famiglia, ai 42 miliardi per i redditi da lavoro dipendente, ai 3,3 miliardi delle spese sanitarie, ai 5 miliardi delle ristrutturazioni, ai 19 miliardi dei versamenti ai fondi pensione, fino ai circa 9 miliardi delle deduzioni sull'abitazione principale. Sarebbe invece salvaguardato il «bonus da 80 euro» di Matteo Renzi. Ma tutte le deduzioni e detrazioni scomparirebbero davvero? Non proprio. Siccome è prevista una clausola di salvaguardia per i redditi bassi, tutte le spese dovrebbero essere registrate comunque per dar modo a chi vuole di utilizzarle. Ma i 50 miliardi che comunque mancano, come verranno trovati? La Lega propone un maxi condono fiscale per recuperare 35 miliardi, ma il Movimento ha detto no. Il progetto però resta, sarà battezzato «pace fiscale», e riguarderà tutte le cartelle esattoriali, di qualsiasi importo, fino al 2015. Si preannuncia, infine, l'addio agli studi di settore e allo spesometro.
Andrea Bassi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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