IL NUOVO FRONTE
TREVISO Con la dichiarazione dello stato di insolvenza alla data

Giovedì 28 Giugno 2018
IL NUOVO FRONTE
TREVISO Con la dichiarazione dello stato di insolvenza alla data della liquidazione coatta amministrativa, a Treviso si profila ora l'apertura di un nuovo fronte giudiziario su Veneto Banca. Il sostituto procuratore Massimo De Bortoli si accinge infatti a far partire l'indagine, che all'inizio sarà a carico di ignoti, per il reato di bancarotta. Più precisamente la bancarotta per distrazione riguardante crediti che l'ex popolare avrebbe erogato - o confermato - in assenza dei criteri sul merito creditizio fissati dalla regole europee. Soldi che potrebbero essere usciti dalle casse dell'istituto di credito con troppa facilità, in alcuni casi finiti poi in incagli e che avrebbero impoverito Veneto Banca contribuendo alla voragine da oltre mezzo miliardo rilevata dai giudici della sezione fallimentare di Treviso che hanno decretato lo stato di insolvenza.
Si tratterebbe di centinaia se non migliaia di posizioni: i grandi debitori insolventi, quelli che hanno ricevuto denaro sotto forma di prestiti o affidamenti per acquistare le azioni (le cosiddette baciate), così come anche alcune posizioni relative a clienti che dopo il 2014 volevano vendere i titoli in picchiata e ai quali la banca, per non permettere che i portafogli venissero smobilizzati, ha invece proposto e accordato linee di credito garantite proprio dai valori azionari. Situazioni che in molti casi, una volta finite nel grande calderone di Banca Intesa ma senza più la garanzia di azioni arrivate praticamente a zero, sono diventati sofferenze.
I REVISORI
È una indagine che si annuncia lunga e complessa e che aggiunge una grande mole di lavoro al magistrato che oltre a questo nuovo fascicolo è già impegnato nell'inchiesta sui revisori dei conti della PricewaterhouseCoppers, in quella sulla truffa, falso in prospetto e bilancio che riguarda le modalità con cui vennero piazzate le azioni e che coinvolgerebbe anche direttori di filiale, responsabili del private banking e del credito a imprese e clientela retail. E che ha ereditato il procedimento per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza trasferito a Treviso da Roma per competenza territoriale e che vede indagato tra gli altri Vincenzo Consoli.
Per quanto riguarda l'ipotesi di bancarotta all'attenzione degli inquirenti ci sarebbero soprattutto le centinaia di posizioni relative ai grandi debitori di Veneto Banca, nomi eccellenti dell'industria nazionale contro cui, malgrado conclamate situazione di inadempienza da milioni di euro, non sono mai state attivate iniziative per la riscossione. In tutto una partita che viene stimata tra i 500 e i 700 milioni di euro.
Poi ci sono le baciate, ovvero prestiti erogati senza tante verifiche per consentire al cliente di acquistare pacchetti di azioni. In alcuni casi, raccontano numerose denunce presentate proprio alla Procura di Treviso, le modalità con cui presero forma queste operazioni sarebbero state all'insegna della coercizione: a chi chiedeva soldi, oppure era in fase di rinnovo delle proprie linee di credito con Veneto Banca, la ex popolare avrebbe infatti imposto di comprare pacchetti di azioni finanziati attraverso crediti supplementari a quelli chiesti o da confermare. Circostanza questa che emergerebbe da una analisi dei bilanci di Veneto Banca, da cui risulterebbe una corrispondenza tra picchi nella erogazione di crediti e fasi di collocamento delle azioni.
Tutta da valutare invece la rilevanza ai fini della bancarotta del denaro concesso al posto della vendita delle azioni, così come della quotazione dei crediti deteriorati, i circa 9 miliardi di euro ceduti alla Sga che dovrà occuparsi di recuperare i cosiddetti npl. E degli effetti sul patrimonio della liquidazione della cessione degli assets a Banca Intesa. Di sicuro si tratta di una indagine che rivolge lo sguardo su un periodo di tempo molto più ampio rispetto a quello circoscritto alla cosiddetta gestione Consoli e che rischia di chiamare in causa anche il management che ha portato Veneto Banca alla liquidazione coatta amministrativa.
de.bar.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci