IL DOCUMENTO
VENEZIA Dal punto di vista del contenzioso tributario, l'Italia

Martedì 13 Novembre 2018
IL DOCUMENTO
VENEZIA Dal punto di vista del contenzioso tributario, l'Italia è divisa in due: pochi ricorsi al Nord, tanti al Sud. A scattare la fotografia è un'indagine di Confartigianato Veneto su dati del ministero dell'Economia, secondo cui il Nordest figura tra le regioni meno litigiose. «Dubitiamo che la Pace fiscale possa rappresentare un passo in avanti verso la regolarità a regime», si legge nel documento consegnato ieri dal presidente Agostino Bonomo ai parlamentari di Lega, Partito Democratico e Forza Italia («assente il Movimento 5 Stelle»), in un incontro a cui era presente anche Erika Stefani, ministro per l'Autonomia.
I NUMERI
Per quanto riguarda le commissioni tributarie provinciali, che costituiscono il primo grado di giudizio, nel 2017 a fronte di una media nazionale di 24,4 ricorsi ogni mille imprese, Bolzano ne registra 6,5, Trento 7,9, il Veneto 8 e il Friuli Venezia Giulia 11,2. All'opposto della classifica stanno invece Calabria (75,2), Sicilia (59,9) e Campania (52,6). Quanto alle commissioni tributarie regionali, cioè gli organi di appello, la media italiana è di 10,5, ma Trento ne segna appena 1,8, Bolzano 2,3, il Veneto 3,8 e il Friuli Venezia Giulia 4,6. Al contrario il Molise ne evidenzia 37. Un andamento simile, ancorché misurato in rapporto a centomila abitanti, caratterizza le impugnazioni in Cassazione e cioè in terzo grado: 4,3 in Friuli Venezia Giulia, 6,4 in Veneto e 8 in Trentino Alto Adige, mentre il Molise ne contabilizza 48, la Puglia 37,2 e il Lazio 32,1 (il dato medio nazionale è di 18,6).
«CIVILTÀ»
Come si inserisce in tutto questo la Pace fiscale? Confartigianato Veneto parte da una premessa, tratta da un sondaggio: «Le imprese artigiane venete propendono, in maggioranza, per valutare il provvedimento come un regalo ai soliti». Per questo a Bonomo e colleghi piacerebbe «superare il termine Pace Fiscale per adottare il termine Civiltà Fiscale, cioè un corretto rapporto a regime senza l'utilizzo del criterio della presunzione come possibile arma in mano ai controllori». Alcuni punti del decreto, secondo l'associazione di categoria, sono apprezzabili: per esempio «l'estensione dei termini e le migliori condizioni concesse per la rottamazione dei ruoli emessi fino a tutto il dicembre 2017», così come «la previsione di stralcio dei crediti erariali sotto i mille euro». Ma vanno corrette le storture. Tipo: «Il contribuente che è appena ricorso in giudizio in seguito ad un accertamento fiscale ricevuto (e che magari poi sarebbe risultato anche infondato) rischia di poter beneficiare dello stesso sconto, ossia cancellazione solo delle sanzioni e degli interessi, di cui godrebbe chi ha ricorso e già perso in due gradi di giudizio». Oppure: «In caso di sconfitta in secondo grado per un ricorso relativo a sole sanzioni, il contribuente potrebbe attendere la cartella di pagamento e farsi condonare per intero la cifra aderendo alla rottamazione ter. Volendo invece aderire a quest'ultima modalità di definizione della lite, lo stesso soggetto dovrebbe versare il 15% delle sanzioni per chiudere lo stesso procedimento».
CRITICHE E APPREZZAMENTI
Negativo è poi il parere di Confartigianato Veneto sul Reddito di cittadinanza: «È una misura che incrementa il lavoro nero, demotiva l'imprenditorialità, ignora che sono le imprese e l'autoimprenditorialità che producono lavoro, presupposto per la dignità della persona». Per il resto sulla legge di Bilancio l'associazione avanza critiche ma anche apprezzamenti. Ad esempio viene contestata l'abolizione del super ammortamento, ma sono reputati positivi l'estensione del regime forfettario, la proroga delle detrazioni per gli interventi di efficienza energetica e ristrutturazione edilizia, l'ampliamento della base di calcolo per l'agevolazione degli investimenti in ricerca e sviluppo, l'introduzione del bonus occupazionale per le giovani eccellenze.
A.Pe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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