Bebe Vio: chiedete alle scienza e non al web

Giovedì 8 Giugno 2017
Bebe Vio: chiedete alle scienza e non al web
«Mi sono informata dagli scienziati, sono andata alla fonte e ho capito che ci si deve fidare dei vaccini». È la campionessa paralimpica Bebe Vio, 20 anni, a spiegare le ragioni che l'hanno fatta diventare una paladina delle vaccinazioni, facendosi fotografare mentre veniva immunizzata contro la meningite e schierandosi a favore dei vaccini con veri e propri appelli. La campionessa ha spiegato di avere chiesto informazioni sul vaccino contro il meningococco direttamente a Rino Rappuoli, il ricercatore italiano che lo ha messo a punto a Siena.
«Se hanno reso i vaccini obbligatori vuol dire che ce n'era bisogno - sostiene - Vuol dire che le persone non erano in grado di rendersene conto da sole. Faccio i complimenti al ministro della Salute, Lorenzin, perché si sta dando tanto da fare ed è una battaglia che sta vincendo». Ed ancora: «È facile leggere una informazione sul web ma serve chiedere a chi conosce davvero le cose» afferma a margine della presentazione del portale OSO su sport e disabilità. Anche su controindicazioni ed effetti collaterali, l'atleta veneziana non ha dubbi: «Ho chiesto se ci fossero controindicazioni, mi è stato risposto che ci può essere solo una piccola reazione nell'immediato. Mi hanno spiegato che non esiste relazione con l'autismo, malattia di cui non si sa l'origine ma certamente non è legata ai vaccini».
Bebe replica anche a quanti ritengono che le vaccinazioni servano a rendere ricche le multinazionali. «I margini di guadagno sono molto bassi. Farebbero più soldi con le malattie che i vaccini curano». Infine un pensiero alla sofferenza causata da queste malattie evitabili. «Io racconto sempre di essere felice anche così, ho saputo reagire, ma quello che mi è successo ha provocato un dolore grandissimo ai miei genitori».
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