Secco non riciclabile, i sovvalli potranno finire nella nuova discarica di Cordenons

Martedì 22 Gennaio 2019
Secco non riciclabile, i sovvalli potranno finire nella nuova discarica di Cordenons
LA POSSIBILITÀ
PORDENONE Il passaggio alla raccolta dei rifiuti porta a porta permetterà di ridurre gli abbandoni illeciti e di migliorare ancora di più il dato relativo alla percentuale di differenziata in città. Nel frattempo però il Comune sta pensando anche a come gestire in maniera più virtuosa la quota di rifiuto secco non riciclabile. In gergo tecnico si chiamano sovvalli, e sono gli ammassi compattati di immondizia che non si può trasformare una volta terminato l'utilizzo.
In fase di presentazione del bilancio previsionale 2019, il sindaco Alessandro Ciriani ha annunciato importanti novità proprio quando parlava della gestione extracittadina dei rifiuti che non si possono riciclare. non si era sbilanciato, ma a conti fatti una soluzione può essere rappresentata da un impianto in costruzione che si trova già a pochi chilometri da Pordenone. Si sta parlando della nuova discarica di Cordenons, che una volta ultimata potrà accogliere rifiuti provenienti dal Friuli Venezia Giulia ma anche da fuori regione. L'impianto lo sta realizzando in project financing un privato, che risponde al nome del colosso Hera. Tra il Comune di Pordenone, quello di Cordenons e il futuro gestore privato dell'impianto sono in corso incontri periodici. In ballo c'è un vecchio contenzioso tra i due enti comunali, con Cordenons che dovrebbe tornare circa 6 milioni di euro in sovvalli a Pordenone. Una volta limati i dettagli economici, si potrà pensare a un'altra svolta: il rifiuto secco pordenonese potrebbe finire a Cordenons, cioè a pochi chilometri di distanza dal punto in cui il rifiuto è stato prodotto, con una conseguente diminuzione dei costi vivi che incidono poi sulle bollette e sul prezzo del servizio che i Comuni devono corrispondere ai gestori.
L'impianto di Cordenons dopo mille peripezie sembra essere quasi pronto. Gli ultimi incontri tra i Comuni ed Hera hanno sancito una tabella di marcia che dovrebbe concludersi entro la metà dell'anno in corso. La seconda parte del 2019, quindi, potrebbe essere quella in grado di segnare l'apertura in provincia della più grande discarica del territorio. Potranno entrarvi anche i rifiuti speciali non pericolosi, altro dettaglio non da poco.
M.A
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
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