Morto l'architetto Donadon, ha fatto la storia urbanistica

Martedì 23 Ottobre 2018
LUTTO
PORDENONE È morto l'architetto Giovanni Donadon pordenonese doc, nato in città il 24 giugno 1924. Dopo gli studi liceali a Pordenone si è laureato Venezia in architettura nel febbraio 1949. Fu il primo architetto pordenonese a imporsi nella sua città. Sposato con Liliana Dassi ha avuto due figli: Laura e Gianfranco. Giovanni Dnadon ha senza dubbio fatto la storia della città di Pordenone, non solo per numerose strutture da lui progettate e realizzate, ma anche per il prezioso contributo che non è mai mancato. Ha avuto l'opportunità di spaziare con il suo genio anche fuori dai confini italiani quando, in giovane età, è stato chiamato per la realizzazione del Mausoleo per la figlia del Negus ad Addis Abeba, ma ha sempre fortemente voluto dedicare soprattutto a Pordenone il suo impegno con una qualità espressiva in campo architettonico e una ricchezza di produzione capaci di caratterizzare tutto un periodo dello sviluppo di questa città. Più di altri l'architetto ha segnato il tessuto urbano negli anni del boom economico a cominciare dalla progettazione dell'ospedale Santa Maria degli Angeli, il palazzo Brieda di viale Marconi, così come il complesso Ariston. ma sono solo alcune delle opere messe in cantiere. La comunità pordenonese ha saputo omaggiare la sua eccellenza con due eventi di notevole rilievo, uno voluto dall'amministrazione comunale con la realizzazione di un volume monografico sulla sua attività e uno organizzato a cura dell'Ordine degli Architetti con una mostra delle sue opere: da questi riconoscimenti nasce l'impegno da parte della facoltà di Architettura dell'Università di Venezia che ha ottenuto in donazione gli innumerevoli progetti dell'architetto Donadon, dedicandgli un settore del suo archivio storico dove la produzione può diventare materia di studio e confronto. Per tutti questi meriti è divenuto Membro dell'Accademia S. Marco. Lascia a Pordenone un patrimonio considerevole di realizzazioni architettoniche in cui l'impronta personale è tanto caratterizzante da rendere facilmente riconoscibile la sua mano e questa traccia, questo percorso cittadino, è la testimonianza di una realtà capace di mantenere vivo il suo ricordo. Giovedì alle ore 19 si terrà il Rosario e il funerale verrà celebrato venerdì alle ore 10.30 in Duomo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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