La fase acuta del contagio è alle porte Vaccinato solo per il 40% degli anziani

Martedì 18 Dicembre 2018
La fase acuta del contagio è alle porte Vaccinato solo per il 40% degli anziani
POCA PREVENZIONE
PORDENONE «Fortunatamente non siamo ancora entrati nella fase epidemica dell'influenza. È logico attenderci, vista la stagione, un repentino passaggio dalla fase basale a quella più acuta. Conseguentemente abbiamo già messo in conto che l'influenza di quest'anno causerà dei decessi (a livello nazionale, ogni anno, se ne registrano tra i 500 e gli 800): a rischio sono soprattutto gli anziani e chi è affetto già da altre patologie cliniche». Lo afferma l'infettivologo Massimo Crapis, che sgombera il campo da ogni dubbio: «L'influenza di quest'anno sottolinea non sarà particolarmente diversa da quella delle ultime stagioni invernali, dal momento che i virus in circolazione sono più o meno gli stessi». Il brusco e repentino abbassamento delle temperature ha contribuito a far aumentare il numero dei casi che già si sono verificati. Tuttavia, almeno per ora, non sono stati registrati casi gravi tanto da richiede il ricovero ospedaliero. Sebbene sull'importanza delle vaccinazioni sia stata approntata una campagna informativa tutt'altro che modesta, i numeri, almeno per adesso, non sono incoraggianti: «A livello regionale l'analisi di Crapis sulla popolazione degli over 65, cioè le persone potenzialmente più a rischio, è stata registrata una percentuale variabile tra il 40 e il 50 per cento: è un dato estremamente basso, se si considera che la soglia auspicabile si attesta attorno al 75 per cento». Tuttavia non è ancora troppo tardi per sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale. «C'è sicuramente tempo almeno sino ai primi giorni del nuovo anno anticipa Crapis quando, cioè, si dovrebbe registrare il picco dell'incidenza e del contagio dei virus. Attendiamo anche i dati definitivi delle percentuali di vaccinazione sul personale sanitario che, ad oggi, non supera il 12 per cento». I sintomi più comuni dell'influenza sono la febbre alta, sopra i 38 gradi, che arriva all'improvviso, i dolori muscolari-articolari e i sintomi respiratori come tosse, congestione nasale e mal di gola. Se questi tre sintomi non si presentano tutti insieme allora non si è di fronte a un caso di influenza, ma si tratta piuttosto di infezioni respiratorie acute o sindromi parainfluenzali. Se di emergenza influenzale non si può ancora parlare, sono in aumento invece i casi di tubercolosi. «Quelli che stiamo seguendo attualmente evidenzia Crapis sono una ventina e, indistintamente, riguardano persone giovani e anziani. Stiamo parlando di una malattia che è sempre esistita, della quale, però, si è preferito parlarne sempre meno. Se non presa in tempo nei pazienti contagiati può causare anche la morte».
Al.Co.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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