LA BATTAGLIA
PORDENONE Il fenomeno delle spose bambine arriva all'esame del Senato.

Venerdì 15 Febbraio 2019
LA BATTAGLIA
PORDENONE Il fenomeno delle spose bambine arriva all'esame del Senato. Sono una decina i casi nella nostra provincia intercettati informalmente e di cui l'ultimo emerso in una scuola di Vigonovo di Fontanafredda, discusso proprio qualche giorno fa con il preside. I casi della Destra Tagliamento sono stati evidenziati durante le audizioni al Senato sui due disegni di legge contro il fenomeno delle spose bambine, a cui ha partecipato anche il pordenonese Taher Djafarizad dell'associazione Neda Day. Djafarizad, che da 10 anni porta avanti iniziative e dibattiti sui diritti civili in particolare delle donne, è stato convocato mercoledì nelle audizioni della Commissione giustizia del Senato, al lavoro sui disegni di legge 174 e 662 che prevedono l'introduzione nel codice penale del reato di costrizione al matrimonio. Sul fenomeno spose bambine «non ci sono numeri certi, si fa riferimento a un dato che risale al 2007, quando il Centro nazionale di documentazione per l'infanzia e l'adolescenza ipotizzava 2mila casi in Italia, ma di sicuro da allora sono cresciuti», ha detto Djafarizad. Il pordenonese, iraniano di origine, spiega che «il fenomeno riguarda tutta l'Europa, si stima siano 30mila casi all'anno. Esiste solo una legge in Svezia del 2014 che si è rivelata molto efficace. L'abbiamo tradotta e sottoposta al Parlamento europeo che l'ha adottata come risoluzione e al Parlamento italiano che speriamo la recepisca», aggiunge Djafarizad che ha proposto al legislatore di introdurre tre modifiche: «Che chi obbliga le bambine al matrimonio forzato sia condannato a una pena fino a 7 anni e di minimo 4 e non 3, per essere certi che venga scontata in carcere; che la nuova norma venga diramata anche negli uffici periferici delle Questure affinché gli stranieri che chiedono rinnovo del permesso di soggiorno ne siano bene informati; e che ogni moschea che violerà questa o ogni legge della Repubblica italiana debba essere chiusa».
V.S.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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