L'ESPLOSIONE
BELLUNO Un'esplosione. Poi le sirene dei diversi mezzi di soccorso

Martedì 25 Settembre 2018
L'ESPLOSIONE
BELLUNO Un'esplosione. Poi le sirene dei diversi mezzi di soccorso in stazione. In città, ieri, alle 15.40 sono stati attimi di paura. Solo più tardi si scoprirà che si era trattato di un incidente sul lavoro. Il bilancio è di tre operai gravissimi ricoverati nel reparto grandi ustioni a Padova, Verona e Milano. Due sono friulani, uno residente in provincia di Pordenone, l'altro a Camporosso. Si tratta di Natalino Paschetto residente a Bagnarola di Sesto al Reghena, Valentino Martina di Tarvisio (Camporosso) e Bruno Da Silva Bueno, 31enne, di Treviso. I tre erano impegnati in lavori di manutenzione sul cofano motore di una macchina operatrice adibita a lavori ferroviari quando è scoppiato il motore. Al momento dello scoppio non c'erano testimoni e non si sa cosa possa aver causato l'esplosione. Forse il surriscaldamento, ma è stato trovato anche un accendino e una bombola di ossigeno nell'area dell'infortunio. La zona dell'esplosione è lontana diverse centinaia di metri dall'area passeggeri della stazione. La circolazione ferroviaria è stata interrotta per un paio di ore. Lo scoppio eri alle 15.40 si è udito molto bene in tutta la città.
L'INCIDENTE
Da quanto riferito al momento dello scoppio i tre operai non stavano effettuando i lavori per le ferrovie. Sarebbero stati impegnati invece nella manutenzione del macchinario. Forse aveva dato problemi e hanno deciso di metterci mano. Ma è allora che è avvenuta l'esplosione. I tre sono stati presi in pieno dalla fiammata e sono stati scaraventati a diversi metri di distanza. Nel frattempo sono arrivati i soccorsi, indirizzati alla zona del dormitorio ferroviario dove si era sollevato il polverone. Arrivati sul posto i vigili del fuoco con 3 squadre e l'autolettiga, la polizia ferroviaria e i carabinieri. Sul posto anche diverse ambulanze, ma le condizioni erano troppo gravi, sono arrivati anche l'elicottero di Pieve di Cadore e quello di Treviso Emergenza.
I SOCCORSI
«I vigili del fuoco accorsi con tre squadre hanno subito messo in sicurezza il mezzo e prestato i primi soccorsi agli operai colpiti dall'esplosione, che sono stati presi in cura dal personale sanitario. Il comandante dei vigili del fuoco Girolamo Bentivoglio Fiandra insieme con il funzionario di turno hanno coadiuvato i soccorsi fino alla messa in sicurezza dell'area interessata». I tre feriti sono stati estratti e affidati ai sanitari. I militari per tutto il tempo hanno fatto viabilità sulla statale 50. I soccorsi sono durati a lungo e l'ultimo ferito era ancora sul posto, affidato alle cure dei sanitari. L'operaio investito più direttamente dallo scoppio invece è stato portato subito con l'elisoccorso al centro grandi ustioni dell'ospedale di Padova. L'ultimo è stato affidato in serata dalla Rianimazione di Belluno all'elicottero lombardo per essere portato a Milano. Tutti e tre sono intubati e hanno riportato ustioni sul 100 per cento del corpo.
LE CAUSE
Le cause che hanno innescato l'esplosione sono al vaglio dei tecnici dei vigili del fuoco, che ieri in serata stavano repertando quanto raccolto nell'area. Una bombola di ossigeno, un accendino. Sul posto è intervenuto anche il magistrato di turno. Al lavoro la polizia scientifica della Questura e lo Spisal che ha effettuato il sopralluogo e le verifiche. Sono arrivati sul posto anche Prefetto, Francesco Esposito e sindaco Jacopo Massaro. L'area è stata sequestrata e è a disposizione della magistratura.
Olivia Bonetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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