Infiltrazioni criminali, il Friuli entra nel mirino delle mafie

Venerdì 15 Febbraio 2019
RELAZIONE DELLA DIA
TRIESTE «La ricchezza del tessuto economico - produttivo del Friuli Venezia Giulia permette di riprodurre lo stato di sostanziale equilibrio socio - economico di tutto il Nordest e come tale costituisce un polo di potenziale attrazione per i sodalizi criminali, anche di tipo mafoso». Come dire che anche il Friuli fa gole alle mafie. Inizia così la relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia per il Friuli Venezia Giulia che è stata riassunta nella relazione semestrale illustrata in commissione parlamentare. C'è subito una notizia rassicurante. «Analogalmente a quanto registrato nelle altre regioni della macroarea geografica in analisi, non si ravvisano le caratteristiche della stabilizzazione e del consolidamento di tali gruppi criminali, ma sicuramente emergono i caratteristici segnali di interessi criminosi volti principalmente ad attività di reinvestimento e riciclaggio dei proventi di attività illecite. La presenza di soggetti malavitosi - si legge anche collegati alle organizzazioni mafiose del Sud Italia, emersa nel corso di indagini ed evidenzaita anche dalle interdittive antimafia emesse dalle locali prefetture, sta facendo maturare un generale innalzamento delle percezione del rischio relativo alla penetrazione criminale. Anche il Friuli Venezia Giulia, dunque, è oggetto di attenzione dei gruppi mafiosi per alcune ragioni specifiche: presenza nelle zone confinanti con i paesi dell'ex Jugoslavia, l'espansione nella vicina Europa orientale di un vasto mercato di stupefacienti, l'influenza del porto di Trieste e i flussi migratori che transitano attraverso il territorio».
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