IL CASO
PORDENONE Il raid contro la Croce rossa, che tanto allarme e indignazione

Domenica 21 Gennaio 2018
IL CASO PORDENONE Il raid contro la Croce rossa, che tanto allarme e indignazione
IL CASO
PORDENONE Il raid contro la Croce rossa, che tanto allarme e indignazione aveva creato in città, non è legato all'emergenza profughi e non ha alcun colore politico. I carabinieri della Compagnia di Pordenone hanno già identificato l'autore e depositato in Procura la comunicazione di notizia di reato che sarà valutata dal sostituto procuratore Maria Grazia Zaina. Per danneggiamento aggravato è stato denunciato un 48enne di Pordenone. Si tratta di una persona con problemi psichici, già sottoposta in passato a trattamenti sanitari obbligatori. Secondo la ricostruzione dei militari dell'Arma, la sera del 13 gennaio l'uomo non ce l'aveva con i volontari della Croce rossa, ma con il sistema sanitario in generale e che ha identificato nell'associazione. In via Cappuccini ha visto i mezzi con i simboli della Cri, ha cominciato a inveire e li ha presi a sassate.
Le pietre hanno distrutto il lunotto posteriore di una Lancia Ypsilon e una Peugeot 207, parcheggiate lungo la strada che costeggia l'accesso laterale alla sala della Cri, con il lunotto posteriore in frantumi. È stata danneggiata anche una terza vettura, sempre di proprietà di un volontario, due auto appartenenti da residenti della zona di via Cappuccini e un mezzo della Croce rossa. A confermare che l'obiettivo fosse proprio il comitato pordenonese dell'ente è il fatto che l'autore dell'atto vandalico ha preso di mira soltanto macchine che si trovavano nelle pertinenze della palazzina della Cri.
Il 48enne è già stato sentito dai carabinieri. Nega ogni coinvolgimento nella sassaiola. Gli investigatori hanno però raccolto sia testimonianze che confermerebbero la sua presenza in via Cappuccini all'ora in cui è avvenuto il danneggiamento, sia filmati tratti da impianti di videosorveglianza che hanno permesso di identificare l'uomo. Il lancio di sassi contro i lunotti delle macchine è avvenuto mentre i volontari stavano consegnando pasti caldi e coperte ai bisognosi, compresi gli immigrati che dormono all'addiaccio. Proprio per questo l'episodio era stato messo in collegamento con l'attività della Cri a favore dei profughi. Il gesto era stato condannato dal sindaco Alessandro Ciriani e dai rappresentanti del centro sinistra, oltre che dal mondo del volontariato. Tutti avevano manifestato solidarietà nei confronti del Comitato provinciale della Croce rossa definendo il gesto «inqualificabile» e invitato ad abbassare i toni delle polemiche riguardanti la gestione dei richiedenti protezione internazionale.
C.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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