IL CASO
PORDENONE Fu arrestato a gennaio in un bar di Maniago, a 400 chilometri

Martedì 19 Dicembre 2017
IL CASO
PORDENONE Fu arrestato a gennaio in un bar di Maniago, a 400 chilometri dalla città in cui, il 6 dicembre 2016, con un complice rapinò e picchiò un gioielliere di Alessandria. Daniele Savoca, 37 anni, di Vajont, aveva in tasca 95 grammi di eroina, 5 grammi di cocaina e 700 euro. La sua posizione si aggravò ulteriormente dopo l'arresto, perchè i parenti facendo pulizie nella sua abitazione trovarono dei sacchetti di marijuana nascosti in una stufa. Savoca, tuttora detenuto, ha chiuso con un patteggiamento allargato il capitolo giudiziario legato alla detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. La pena concordata tra l'avvocato Giuseppe Muzzupappa e il sostituto procuratore Pier Umberto Vallerin è stata di 5 anni e 20mila euro di multa. La sentenza è stata pronunciata la scorsa settimana nell'udienza preliminare del gup Rodolfo Piccin.
Savoca era stato rintracciato in Friuli dopo l'assalto alla gioielleria Cm di Pozzolo Formigaro, quando il gioielliere Maurizio Quadrelli fu picchiato e finì in ospedale con ferite e lesioni al volto (40 giorni di prognosi). Qualche giorno dopo l'arresto i parenti andarono a fare pulizie nel piano inferiore dell'abitazione di Savoca: i locali erano nella disponibilità del trentasettenne. Quando aprirono la stufa per rimuovere la cenere, trovarono degli involucri sospetti: uno conteneva eroina, un altro era stato riempiti con mezzo chilogrammo di marijuana. Del ritrovamento furono immediatamente avvertiti i carabinieri della Compagnia di Spilimbergo, che recuperarono lo stupefacente e depositarono un'informativa in Procura.
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