Electrolux: utile dimezzato, ma più vendite

Giovedì 19 Luglio 2018
Electrolux: utile dimezzato, ma più vendite
IL BILANCIO
PORDENONE Trimestrale con un utile dimezzato per Electrolux: nel periodo aprile-giugno la multinazionale di Stoccolma ha registrato un calo dell'utile a poco più di 50 milioni di euro, rispetto ai circa 120 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente. Si è registrato invece un aumento alla voce vendite: l'aumento a passato a oltre 31 miliardi di corone svedesi rispetto ai circa 30 miliardi dello stesso trimestre del 2017. I proventi operativi risultano più che dimezzati: questa è la voce che include i costi per oltre 800 milioni di corone svedesi, di cui 564 milioni riferiti a un'indagine dell'Autorità garante della concorrenza francese e altri 254 milioni alla sfavorevole decisione giudiziaria legata al caso della chiusura dello stabilimento di Revin. Insomma, la grana francese (relativa alla vendita del sito per una reindustrializzazione) impatta fortemente contro i risultati del gruppo, in particolare nell'area Europa e del Medio oriente. Ma al netto di questo maxi-costo, l'utile operativo è migliorato ed è stato di 604 milioni di corone. I maggiori volumi, il miglioramento del mix di prodotti e l'incremento dell'efficienza nei costi hanno più che compensato l'effetto negativo causato dall'incremento dei costi delle materie prime e dell'andamento valutario sfavorevole. Nel secondo trimestre, in Europa la domanda di mercato complessiva è cresciuta dell'1% rispetto all'anno precedente, sostenuta da una forte crescita dell'8% in Europa Orientale, mentre in Europa Occidentale la domanda è diminuita leggermente di un punto percentuale. Le attività di Electrolux in Emea hanno registrato una crescita del fatturato organico del 4,2% nel trimestre, come risultato di un incremento dei volumi e un miglioramento del mix. «Continua l'eccellente prestazione di Emea - ha sottolineato il Ceo Jonas Samuelson - grazie a prodotti innovativi che hanno come risultato l'acquisizione di quote di mercato. Gli utili delle nostre attività in Asia Pacifico sono rimasti solidi. I prodotti per uso professionale hanno registrato un trimestre molto positivo con un margine operativo superiore al 14% e una crescita del fatturato vicina al 7%. Questa area di business ha grande slancio in tutti i suoi segmenti».
MAXI-INVESTIMENTI
Il Gruppo scandinavo all'inizio del 2018 aveva previsto un investimento enorme di circa 650 milioni per aggiornare tutte le fabbriche in Europa, sia quelle italiane ma anche quelle dei Paesi dell'est. Fondi che saranno destinati in particolare all'automazione e alla robotizzazione dei siti. Ora bisognerà vedere se questo maxi-investimento sarà confermato e dove - cioé in quali fabbriche - la società intenderà investire maggiormente. «Fare arrivare una parte di quei soldi a Porcia - sottolinea il sindacato - sarebbe un buon risultato che metterebbe una sorta di ipoteca sul futuro per almeno un po' di anni dando le necessarie garanzie per il mantenimento della fabbrica». A Porcia infatti molti impianti sono ormai vecchi e obsoleti e richiederebbero cospicui investimenti. E non è escluso che sarà proprio questo uno dei temi all'ordine del giorno in autunno in Italia. A settembre - in agenda c'è già la data del 4 settembre per un incontro bilaterale azienda-sindacato che si terrà a Roma - comincerà il confronto sul dopo-piano (visto che il piano siglato nel 2014 con il governo Renzi è ormai scaduto) Ma si dovrà cominciare a discutere anche di possibili esuberi: sarà necessario capire, proprio rispetto al piano salva-eccedenze, se - e quanti - saranno ancora gli esuberi.
Davide Lisetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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