DIOCESI
PORDENONE Domani in tutte le 190 parrocchie della Diocesi concordiese si celebrerà la Giornata dei poveri. L'indicazione arriva direttamente da Papa Francesco: «Dobbiamo impegnarci a rendere sensibile il cuore delle nostre comunità». Un tema che, per la Chiesa di Friuli Occidentale e Veneto Orientale, assume una valenza doppia: la lotta alla povertà è il filo conduttore scelto dal vescovo Giuseppe Pellegrini per l'impegno dell'anno pastorale. Sulla questione hanno lavorato nelle scorse settimane ragazzi del catechismo e cresimandi, documentandosi sotto la guida dei loro animatori sulle emergenze locali. Alcuni lavori da loro stessi realizzati, in forma di cartellone, campeggiano già fuori dalle chiese. La riflessione durante la messa domenicale e la raccolta di fondi da destinare a chi ha meno risorse saranno naturalmente i nuclei centrali della giornata. Tocca poi ai gruppi Caritas delle singole parrocchie agire sul territorio. Nelle considerazioni del presule c'è un passaggio importante. «Dobbiamo interrogarci sull'uso effettivo delle strutture che possediamo, in rapporto all'annuncio del Vangelo - le sue parole -. Da una parte c'è l'esigenza di legalità e trasparenza, dall'altra la finalità pastorale. Non ci dobbiamo scandalizzare se la Chiesa possiede dei beni. Piuttosto, dobbiamo valutare il loro uso rispetto alla nostra missione, sapendo che molti di essi sono stati lasciati per i poveri, che noi dobbiamo saper guardare negli occhi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA PORDENONE Domani in tutte le 190 parrocchie della Diocesi concordiese si celebrerà la Giornata dei poveri. L'indicazione arriva direttamente da Papa Francesco: «Dobbiamo impegnarci a rendere sensibile il cuore delle nostre comunità». Un tema che, per la Chiesa di Friuli Occidentale e Veneto Orientale, assume una valenza doppia: la lotta alla povertà è il filo conduttore scelto dal vescovo Giuseppe Pellegrini per l'impegno dell'anno pastorale. Sulla questione hanno lavorato nelle scorse settimane ragazzi del catechismo e cresimandi, documentandosi sotto la guida dei loro animatori sulle emergenze locali. Alcuni lavori da loro stessi realizzati, in forma di cartellone, campeggiano già fuori dalle chiese. La riflessione durante la messa domenicale e la raccolta di fondi da destinare a chi ha meno risorse saranno naturalmente i nuclei centrali della giornata. Tocca poi ai gruppi Caritas delle singole parrocchie agire sul territorio. Nelle considerazioni del presule c'è un passaggio importante. «Dobbiamo interrogarci sull'uso effettivo delle strutture che possediamo, in rapporto all'annuncio del Vangelo - le sue parole -. Da una parte c'è l'esigenza di legalità e trasparenza, dall'altra la finalità pastorale. Non ci dobbiamo scandalizzare se la Chiesa possiede dei beni. Piuttosto, dobbiamo valutare il loro uso rispetto alla nostra missione, sapendo che molti di essi sono stati lasciati per i poveri, che noi dobbiamo saper guardare negli occhi».
