Consulte, si prefigura il fallimento

Mercoledì 12 Settembre 2018
Consulte, si prefigura il fallimento
IN CONSIGLIO
PORDENONE Operazione Consulte verso il fallimento. A due anni e mezzo dalla sua costituzione, il tavolo presieduto dal consigliere di Pordenone Cambia Paolo Celante non trova un accordo sul nuovo regolamento da portare in Consiglio e il sindaco non nasconde la sua contrarietà al progetto. «Le Circoscrizioni sono state abolite dalla precedente amministrazione. Se ci tenevate così tanto, non avreste proposto di chiuderle. Personalmente non sono favorevole alle Consulte, perché ritengo che i rapporti con gli stakeholder siano sufficienti per far emergere le istanze di questo territorio. È stata una concessione al Consiglio con una chiara premessa: che si addivenisse a un progetto condiviso. Dato però che esistono sensibilità diverse su quanto grandi devono essere le Consulte, chi deve comporle, quali poteri devono avere e molta difficoltà a trovare una condivisione, l'unica risposta che posso dare è quella di riunirvi di nuovo e di valutare una proposta. Le consulte non sono nel mio programma e nel mio interesse, ma posso valutare una proposta che arrivi in maniera unanime dal Consiglio».
L'unanimità, tuttavia, appare ben difficile da raggiungere: Francesco Ribetti (Fd'I) non nasconde di essere fra quelli che remano contro: «Io ero uno di quelli che ha fatto le battaglie per difendere le Circoscrizioni e sono uno di quelli che sta forse creando più problemi, perché a mio modo di vedere le Consulte che ci avete propinato sono una schifezza unica. Avete fatto un pastroccio che adesso vorreste che ci accollassimo noi». Chi continua a difenderle è Antonella Del Ben (Pd), ex presidente della Circoscrizione Sud: «In quasi la totalità dei Comuni d'Italia le Circoscrizioni sono state sostituite dalle Consulte, meccanismi più agili che ottengono più o meno gli stessi risultati con meno burocrazia e meno costi. Quando avete sospeso questo regolamento, è stato detto in maniera chiara che andava emendato entro sei mesi. Siamo arrivati a due anni e mezzo. Non sono d'accordo sul fatto che, anche se le Consulte non ci sono, si riesce lo stesso a entrare nell'anima dei quartieri».
PAFF
Una variazione di bilancio porta per la prima volta in Aula il progetto del Paff, il Palazzo del fumetto che troverà posto in Galleria Pizzinato. E da parte dell'opposizione sono diverse le perplessità, a cominciare dalla scelta di non mettere a bando la gestione dell'immobile. «È stato esternalizzato un servizio di pubblica utilità - è la critica di Piero Colussi (Cittadini) -: si è deciso un po' troppo frettolosamente, innamorati di questa idea di Pordenone capitale del fumetto».
«Nessuno critica l'intuizione - aggiunge Marco Salvador (Pordenone 1291) -, però la modalità è stata dozzinale e i termini entusiastici con il quale il sindaco si è espresso sono gli stessi con cui si è espresso sul Capitol. Crediamo che il Paff sia una cosa positiva, ma le modalità vanno a depauperare un progetto. Ho estrema fiducia nel progetto e in chi l'ha presentato, ma voglio vederlo». Il M5S rivendica la paternità dell'idea e difende il progetto: «Ribadisco la nostra piena fiducia in chi lo sta realizzando - conclude Samuele Stefanoni -, ma sarebbe stato corretto fare un bando per la gestione, anche se sono pronto a scommettere che nessuno sarebbe stato in grado di presentare un progetto altrettanto qualificato».
«Non c'è un bando perché è un progetto sperimentale - è la replica del sindaco - ma, secondo me, molto solido. Ci ha creduto l'amministrazione regionale precedente che ha messo 100mila euro, ci crediamo noi. C'è la possibilità di attirare con mostre importanti migliaia di visitatori. Volete attendere che parta? O partono immediatamente le critiche preventive? Non va bene perché evidentemente la facciamo noi».
RONDE
Durante le dichiarazioni di voto il consigliere della Lega Simone Polesello ha platealmente strappato l'ordine del giorno dell'opposizione (che chiedeva l'impegno a non consentirle) sulle ronde proposte da Forza Nuova, ricevendo un richiamo formale dal presidente del Consiglio Cabibbo.
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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