Consegna cocaina in ovuli ma poi si autodenuncia

Martedì 23 Gennaio 2018
IL PROCESSO
PORDENONE Era finita in un giro di droga internazionale. Utilizzata come ovulatrice, cioè uno di quei corrieri che mettono a repentaglio la propria vita ingoiando ovuli di cocaina, aveva fatto una consegna di 30 ovuli a Pordenone, dove riuscì a consegnare circa un chilogrammo di stupefacente. Dopo averlo fatto, si rese conto che era finita in un traffico importante di stupefacenti e si spaventò. Si rivolse ai poliziotti della Questura di Verona, città dove aveva la sua base l'organizzazione, e si autodenunciò. Nonostante le confidenze agli investigatori, non è riuscita a evitare conseguenze penali.
Il fascicolo processuale a un certo punto è arrivato a Pordenone perchè è qui che la giovane, 27 anni, fece la prima consegna. Ieri, difesa dall'avvocato Francesca Castelletti del Foro di Trieste, è stata processata con rito abbreviato nell'udienza preliminare del gup Rodolfo Piccin (pubblico ministero Maria Grazia Zaina). È stata condannata a 1 anno e 8 mesi di reclusione, oltre a ottomila euro di multa, beneficiando dello sconto di pena di un terzo previsto dal rito. Ha ottenuto il beneficio della condizionale.
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