Ztl, centro più aperto ma piazze blindate

Mercoledì 23 Gennaio 2019
LA SITUAZIONE
PADOVA Ormai manca solo l'imprimatur politico per il nuovo assetto della zona a traffico limitato. Che però stenta ad arrivare. L'ultima riunione nella quale fra tecnici del Comune e associazioni di categorie si era trovato un accordo da sottoporre a sindaco e vice, data 20 dicembre. Da allora silenzio. E le associazioni friggono, pressate da negozianti ed esercenti che già boccheggiano per il tradizionale calo di clienti in gennaio, sul quale si sono abbattute anche le restrizioni dello smog.
LA ZONA ROSSA
Ma andiamo con ordine. Dopo le proteste per le nuove regole dell'estate scorsa, che prevedono tutt'ora varchi accesi dalle 8 alle 23.30 tutti i giorni con uno spiraglio la domenica mattina fino alle 14, si era preferita la strada migliore. Sedersi intorno un tavolo e parlare.
E così hanno fatto Ascom, Appe, Acc, Gattamelata e Sotto Salone, insieme a Polizia locale e ai massimi dirigenti dell'Urbanistica e della Mobilità. In due riunioni, il 6 e il 20 dicembre hanno deliberato la bozza. Che prevede il ritorno a una situazione più logica. Una zona rossa dove la ztl sarà attiva 24 ore su 24 e che comprende le piazze, via Roma, e, novità, via Vandelli, ovvero la strada davanti al Duomo. In questo comparto entreranno solo i residenti e i lavoratori. Più, ovviamente, i furgoni del carico e scarico. Per i quali gli orari dall'estate sono cambiati. Oggi per i furgoni fino a 3,5 tonnellate sono previste due finestre dalle 4 alle 11 del mattino e dalle 15 alle 16.
L'APERTURA
Nelle altre zone avremo una ztl più aperta, ovvero con varchi accesi dalle 8 alle 20 dal lunedì al venerdì. A dire la verità qui il Comune preferirebbe 8-21. Le categorie da noi consultate non ne fanno una questione ideologica, dunque l'accordo non franerà per questo. Ed è già un bel passo avanti la presa di coscienza che far arrivare clienti al proprio ristorante senza che riescano a trovare posto è inutile.
I NUOVI VARCHI
Sembra dunque che non ci siano grandi ostacoli, basta la volontà di Giordani e Lorenzoni. O forse un problema c'è. Quando i varchi attuali, il sabato e la domenica o nelle sere infrasettimanali saranno spenti, chi vigilerà sulla zona rossa? Ci vogliono altri varchi elettronici. Almeno 6 o 7. Noi nel grafico ne abbiamo già messo qualcuno in posizione indispensabili, al netto delle variazioni dei sensi unici che potrebbero arrivare.
Uno andrà in via Vescovado per isolare il duomo, uno in via Rialto per evitare l'attacco dal ghetto, uno è possibile in via Manin, uno serve di sicuro in via del Santo all'intersezione di via Gaspara Stampa. Servono telecamere di ultima generazione che scattino sia in entrata che in uscita, e che siano posizionate in strade nelle quali davanti al divieto possa esserci una via d'uscita senza fare retromarcia, quindi una via a destra o a sinistra. Morale, metterli e soprattutto mantenerli costa 100mila euro l'uno. Non è una spesa da poco e che, se si fa, può essere giustificata solo da un assetto che duri per i prossimi dieci anni.
STRATEGIA PARCHEGGI
E che va pensato all'interno di un quadro più ampio che riguarda la dotazione di parcheggi, sostengono le categorie. Qui sono molti i suggerimenti in campo. Per il mondo del commercio infatti avere la Prandina aperta con orari giusti, dalle 6 alle 24 ad esempio, cambierebbe la vita. Ci potrebbero parcheggiare addirittura anche i dipendenti. Un altro parcheggio su cui esistono solo leggende ma del quale bisognerà occuparsi prima o poi è il sotterraneo di largo Europa. Ci sono 200 posti finora utilizzati a canone solamente dai privati grazie a una convenzione con il sindaco Giustina Destro. Sarebbe una via privilegiata per chiudere piazza Insurrezione, il solo parcheggio in centro, oggi a servizio del centro storico. La Confesercenti dieci anni propose una public companyÈ per realizzare 700 posti.
Mauro Giacon
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