Volevano entrare nella moschea ma hanno clamorosamente fallito l'obiettivo.

Martedì 15 Dicembre 2015
Volevano entrare nella moschea ma hanno clamorosamente fallito l'obiettivo. La bomba carta lanciata l'altra notte contro il Centro Islamico Bengalese di via Jacopo da Montagnana, all'Arcella, ha danneggiato la porta d'ingresso dell'edificio al civico 7, adiacente al luogo di preghiera, in cui risiedono cinque famiglie di cittadini bengalesi e cingalesi.
Sono stati i residenti del quartiere a dare l'allarme al 113. Un boato li ha svegliati di soprassalto. Era mezzanotte e mezza. In via Jacopo da Montagnana sono arrivati gli agenti delle volanti e i colleghi della Digos, coordinati dal dirigente Stefano Fonsi. La bomba carta era stata lanciata contro la porta in legno della palazzina. Un infisso di vecchia data danneggiato nella parte sinistra e scardinato a suon di calci e spallate. Gli attentatori si sarebbero accaniti contro la porta fino al momento in cui hanno compreso che quella non era la moschea dei bengalesi. Le due strutture sono infatti divise da un cortile, di proprietà della stessa comunità: da lì si accede direttamente al fabbricato che ospita al primo piano il luogo di preghiera, protetto da una cancellata in ferro sul fronte strada. In quel momento nella moschea non c'era anima viva. Le attività di culto si erano concluse attorno alle venti. I residenti sono stati svegliati di soprassalto. Sono rimasti impietriti dalla paura e si sono barricati in casa. Nessuno di loro ha trovato il coraggio di uscire fino all'arrivo della polizia. Nel corso della nottata sono stati interrogati ma non sarebbero stati in grado di fornire agli investigatori particolari utili all'identificazione degli attentatori.
Sul posto la Digos ha rinvenuto i frammenti di una bomba carta, del diametro di circa dieci centimetri, e di una miccia. Stando ai primi accertamenti non si tratterebbe di un ordigno di particolare pericolosità, ma piuttosto di un rudimentale petardo, simile a quelli abitualmente utilizzati per le festività di Capodanno. I poliziotti hanno repertato nei pressi dell'edificio anche i resti di un fumogeno. Quest'ultimo sarebbe stato però lanciato in direzione dell'androne che separa gli appartamenti dalla moschea. Come se gli attentatori avessero avuto la necessità di sottrarsi all'occhio vigile delle telecamere dell'impianto di videosorveglianza installato nelle vicinanze del luogo di culto. È infatti probabile che siano stati ripresi mentre scagliavano l'ordigno.
Tutto il materiale recuperato davanti alla moschea è ora al vaglio della polizia scientifica mentre la Digos sta visionando le immagini girate dalle telecamere della via. Sembra esclusa al momento la matrice terroristica. In assenza di volantini e di rivendicazioni, si ipotizza piuttosto un gesto dimostrativo, con una buona dose di improvvisazione, maturato con tutta probabilità negli ambienti vicini alle formazioni dell'estrema destra.

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