Vendevano botox contraffatto, nei guai anche un padovano

Sabato 17 Febbraio 2018
L'INCHIESTA
PADOVA C'è anche un padovano tra gli indagati dell'inchiesta False botox dei Nas di Firenze. Si tratta di un 59enne, residente in città, socio di una ditta che commercializza il siero utilizzato da medici e centri estetici per spianare le rughe del volto, il cui ufficio è stato perquisito dai carabinieri. Assieme a lui ci sono altri otto indagati, quattro dei quali hanno già ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini dalla Procura di Firenze. I reati contestati sono concorso in ricettazione, commercio di sostanze tossiche pericolose per la salute pubblica, illecita importazione nello Stato e distribuzione all'ingrosso di medicinali.
L'INDAGINE
L'attività d'indagine, avviata dai Nas nel gennaio 2016 e coordinata dalla Procura di Firenze, ha avuto origine da una segnalazione dell'Agenzia italiana del farmaco, relativa a una presunta contraffazione di un prodotto medico a base di tossina botulinica, e ha permesso di individuare diversi soggetti, operanti su tutto il territorio nazionale, che commercializzavano, al di fuori del regolamentato circuito farmaceutico, con estrema disinvoltura e mancanza di scrupolo, medicinali contraffatti. Di fatto, è stato svelato un canale distributivo alternativo, privo di qualsiasi autorizzazione e regolamentazione, attraverso il quale, oltre al botox contraffatto, veniva illegalmente introdotto sul territorio nazionale e messo in commercio un analogo farmaco, prodotto esclusivamente per il mercato turco.
LA DISTRIBUZIONE
Le indagini sin da subito si sono concentrate su un soggetto della provincia di Firenze, che distribuiva illecitamente flaconi di medicinali contraffatti. I carabiniri hanno indagato sulle sue conoscenze e sui suoi rapporti di lavoro e sono arrivati a sequestrare flaconi per un totale di circa 900 confezioni. Questo ha permesso di estendere le indagini nei confronti di altre persone fuori Firenze, tra cui il padovano. Nel corso di una serie di perquisizioni disposte l'anno scorso dalla magistratura, è stata smantellata l'illecita rete distributiva e sono state sequestrate ulteriori 400 confezioni di farmaci contraffatti e di provenienza estera, diversi flaconi privi di etichetta contenenti sostanze anonime. Le successive analisi quali-quantitative hanno confermato la presenza di sostanze tossiche e pericolose per la salute.
NEI GUAI
Complessivamente sono 9 gli indagati nell'inchiesta. I reati contestati sono: concorso in ricettazione, commercio di sostanze tossiche pericolose per la salute pubblica, illecita importazione nello Stato e distribuzione all'ingrosso di medicinali.
Marina Lucchin
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