Portici, l'aggressore è un pizzaiolo

Martedì 17 Luglio 2018
IL CASO
PADOVA Anduel Toska, trentacinquenne pizzaiolo di origine albanese, dice che era sotto l'effetto di psicofarmaci e di alcol. Non si ricorda di aver aggredito sotto i portici di sera tardi due persone e di averle rapinate. Toska, difeso dall'avvocato Daniela Papalia, ieri mattina è comparso davanti al giudice delle indagini preliminari, Domenica Gambardella, che ha convalidato l'arresto degli investigatori della Squadra mobile. Ma per il pubblico ministero Valeria Spinosa il pizzaiolo, residente a Mestrino e regolare in Italia, è pericoloso. E il giudice Gambardella ha firmato un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per rapina e lesioni.
Dopo l'interrogatorio Anduel Toska è stato riportato nella casa circondariale di strada Due Palazzi. Il pizzaiolo albanese non si ricorda nulla, ma gli inquirenti non gli credono. Dopo le due rapine è stato ripreso dalle telecamere di un bancomat mentre tentava di prelevare con le carte rapinate ai due sessantaquattrenni. Le immagini sono arrivate direttamente in Questura e gli investigatori della Mobile sono andati subito ad arrestarlo.
La prima aggressione è avvenuta alle 23,10 in via Barbarigo. Il sessantaquattrenne, residente in riviera Tiso da Camposampiero, impiegato dello Stato, rincasava tranquillamente sotto i portici. Doveva fare poca strada per essere a casa, quando è stato avvicinato da un individuo che lo ha aggredito. Gli ha preso il portafogli e poi lo ha colpito violentemente in testa. La vittima è stata scaraventata a terra con violenza e ha passato tutta la notte al pronto soccorso. Ha faticato per descrivere la rapina agli investigatori della Mobile. Ma una cosa ricorda molto bene. L'aggressore era un uomo di pelle chiara, non un extracomunitario. Nel portafoglio aveva 60 euro in contanti, il bancomat e una carta di credito. Il sessantaquattrenne era a terra rimbambito, stava telefonando a fatica al 113 per chiedere di essere soccorso. E prima che l'ambulanza del Suem arrivasse in via Barbarigo il suo aggressore aveva fatto solo alcuni centinaia di metri. Era in via Euganea, dove un altro sessantaquattrenne, Giuseppe Ortolan, antiquario, residente al Bassanello, stava passeggiando tranquillamente sotto i portici per raggiungere il parcheggio dell'auto e rincasare. La seconda aggressione è stata ancora più violenta. La vittima si è sentita colpire alla testa ed è svenuta. Quando il sessantaquattrenne del Bassanello ha ripreso completamente i sensi a bordo dell'ambulanza del Suem non aveva più il borsello e si è reso conto di essere stato rapinato. I sanitari dell'ospedale lo hanno tenuto in osservazione per 24 ore.
Secondo i sanitari del pronto soccorso del Policlinico, i due sessantaquattrenni sono stati colpiti da violenti pugni in testa. Il trauma cranico era evidente, contusioni comprese, ma in testa non c'erano le ferite causate da un sasso e da un arnese contundente.
Sono state le telecamere ad incastrare il pizzaiolo di Mestrino. Gli investigatori della Squadra mobile hanno confrontato le immagini di via Barbarigo e di via Euganea con quelle del bancomat. Quando Toska ha inserito nell'apparecchio elettronico una delle carte rapinate è scattato l'allarme. Le immagini sono state inviate immediatamente in Questura, dove gli investigatori stavano attendendo proprio quelle immagini per identificarlo.
Lino Lava
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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