«Niente fascisti nelle sale pubbliche» Giordani: «La proposta in Giunta»

Martedì 20 Febbraio 2018
PALAZZO MORONI
La Caserma Piave agita il consiglio comunale, ma a prendere la scena è lo stop alle sale pubbliche per i neofascisti. Ad interrogare il sindaco Sergio Giordani, all'inizio dei lavori, è stata Daniela Ruffini. «In molti Comuni ha spiegato l'esponente arancione si è deciso di non concedere più gli spazi comunali a chi non s'inspira ai principi della Costituzione e si rifà ad ideologie che richiamano al fascismo. Chiedo al sindaco se ritiene opportuno adottare questo provvedimento anche a Padova». «La trovo una buona idea ha risposto Giordani - il nostro programma politico si è sempre ispirato al dettato costituzionale, per questo porterò il provvedimento in giunta».
A monopolizzare la serata, però, è stata la discussione sul cambio di destinazione d'uso della caserma Piave che è stata acquisita dall'Università che vuole realizzare un campus. A contestare il progetto presentato dall'assessore all'Urbanistica Arturo Lorenzoni hanno provveduto sia la minoranza sia i residenti di via Moro preoccupati dell'insediamento del campus. Prima dell'inizio della discussione, a prendere la parola è stato il capogruppo di Libero Arbitrio Matteo Cavatton. «Il Comitato dei residenti ha chiesto di incontrare l'amministrazione ha spiegato l'ex assessore alla Cultura - Dal momento che Lorenzoni ha concesso l'appuntamento per giovedì, mi pare logico rinviare la dismissione in consiglio dopo il 22 febbraio». «La delibera ha fatto il suo corso e va votata ha ribattuto il capogruppo del Pd Gianni Berno - Sicuramente il vicesindaco illustrerà durante l'incontro tutti gli aspetti dell'intervento». In favore del rinvio anche Roberto Moneta della lista Bitonci. In difesa del provvedimento, invece, Ruffini di Coalizione civica: «Siamo al paradosso. Dopo anni in cui si costruivano solo centri commerciali, ora si fanno le barricate contro un intervento di riqualificazione urbana proposto dall'Università». Per attenuare l'impatto ambientale, il consigliere arancione Marco Sangati ha fatto approvare un emendamento che porta da 5 metri cubi per metro quadro a 3,5 metri cubi l'edificabilità dell'area. Una circostanza che non ha tranquillizzato i residenti. «Le nostre case rischiano di perdere tutto il loro valore ha tuonato Matteo Garbisi, uno dei residenti Con l'arrivo di 5 mila studenti nessuno vorrà più comprarle. Diventeremo una zona degradata». All'attacco anche Massimo Bitonci. «Quando ero sindaco discutemmo l'uso della caserma a Roma ha tuonato - Ci avevano prospettato un mero utilizzo della cubatura e del chiostro per il conservatorio. Ora la prospettiva è tutta diversa, noi non possiamo starci. Lorenzoni, poi, mi pare essere in conflitto di interesse dal momento che è anche dipendente dell'Ateneo». «Non c'è progetto sull'impatto ambientale, non c'è parere della Sovrintendenza, non c'è uno studio urbanistico: la discussione va rinviata», gli ha fatto da sponda il capogruppo grillino Simone Borile.
In difesa del progetto è intervenuto il presidente della commissione Urbanistica Antonio Foresta. «In centro storico - ha spiegato nelle zone di interesse generale, l'indice di cubatura è di 5 metri cubi per metro quadro, noi questa sera siamo scesi a 3,5. Non mi pare un risultato da poco». La discussione si è protratta fino a tardi. Poi il voto della maggioranza ha dato l'ok al progetto.
Non solo caserma Piave, però. Ad agitare il pubblico è stato anche l'intervento di Lorenzoni sulla nuova linea del tram. A contestarlo sono stati alcuni cittadini di Forcellini. È passata, invece, all'unanimità la riconversione del palazzo delle Poste di corso Garibaldi. Ad acquistare da Poste Italiane nel 2011 l'immobile è stata, per 11 milioni di euro, la milanese Due Gi srl, che fa capo all'imprenditore Antonio Bianchi. Il palazzo, dei primi del 900, al piano terra continuerà ad ospitare l'ufficio postale. Gli altri piani verranno trasformati in uffici. Si è protratta poi la discussione sulla delibera per la trasformazione di un palazzo in via Delù 12 (in tutto 10 piani) che dovrà essere trasformato in studentato.
Alberto Rodighiero
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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