Moneta: «Dobbiamo usare l'asfalto mangia-smog»

Martedì 23 Ottobre 2018
INQUINAMENTO
PADOVA Autobotti per il lavaggio quotidiano delle strade e utilizzo di asfalto mangia smog di nuova generazione, per la costruzione delle carreggiate destinate alle auto.
Sono le soluzioni che propone il consigliere comunale membro della commissione Ambiente Roberto Moneta, (Lista Bitonci), per affrontare il problema dell'inquinamento in città. «Le misure intraprese dalla nostra amministrazione per combattere lo smog, che hanno portato a lasciare in garage altri 73 mila veicoli dei padovani, in aggiunta agli oltre 150 mila la cui circolazione è vietata fino al 31 marzo 2019, sono poste a carico esclusivamente del cittadino - osserva - perchè la nostra città non è assolutamente attrezzata con un uso capillare del trasporto pubblico, e mancano le più basilari infrastrutture per un trasporto privato ecosostenibile. Sembra infatti che la giunta comunale poco o nulla stia investendo o finanziando riguardo progetti e materiali tecnologici, in grado di abbattere notevolmente l'inquinamento e migliorare la qualità dell'aria che respiriamo a Padova».
Il consigliere sottolinea che «ormai non si vedono più le autobotti per il lavaggio quotidiano delle vie, nonostante questo sistema garantisca un contributo sensibile all'abbattimento del particolato nell'atmosfera, dal momento che le polveri sottili più pesanti si depositano al suolo, e vengono sollevate e rimesse in circolo nell'aria che respiriamo dal traffico. Il costo di questo servizio comporta una spesa media di 25 euro l'ora, non si può certo dire che sia troppo oneroso per le casse comunali».
Moneta chiede al Comune di prendere in considerazione l'uso di moderni cementi ecologici: «Per ridurre il temuto Pm10, nei Paesi europei più sviluppati vengono utilizzati cemento e asfalto mangia smog, costituiti da materiali autopulenti che sfruttano la luce del sole per abbattere gli inquinanti, trasformandoli in sostanze meno nocive. Il cemento autopulente si basa su ingredienti fotocatalitici, sostanze che hanno la capacità di reagire se esposte alla luce del sole, combinando chimicamente l'ossigeno con la luce, e riducendo le sostanze dannose, prima che possano legarsi con le superfici. Bastano piccole quantità di questi materiali per ottenere grandi risultati».
Isabella Scalabrin
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