Giordani incontra la moglie di Bratu

Domenica 27 Maggio 2018
IL SINDACO
PADOVA L'incontro in gran segreto con la moglie di Marian Bratu, c'è stato nei primi giorni dopo l'incidente. A raccontarlo e a dire come «sia tutto così assurdo» è stato soltanto ieri lo stesso sindaco di Padova Sergio Giordani, che verso la conclusione della manifestazione sulla sicurezza nei posti di lavoro si è presentato in piazza Garibaldi. Giordani, jeans e giacca beige, è salito sul palco ma non ha voluto parlare alla piazza. Ma a chi gli chiedeva conto di quel passaggio, il primo cittadino non ha risparmiato commenti. «È doveroso essere qui ha risposto Giordani ai cronisti la mia presenza è la manifestazione di solidarietà dell'intera amministrazione comunale di Padova perché è pazzesco che si sia arrivati a queste situazioni in cui una persona rischia di lasciarci la pelle (testuale, ndr) mentre sta lavorando». Parole, quelle del sindaco con un passato da imprenditore, che suonano come un monito all'intera categoria industriale. «Non è detto che nei prossimi giorni anche il Comune non si muova per una colletta o per dare un aiuto economico alle famiglie delle vittime», ha continuato l'inquilino di palazzo Moroni. Che parlando dei feriti («mi informo sempre sulle loro condizioni, so che sono ancora stabili ma sempre gravi») si è lasciato andare sulla visita in ospedale a Padova, dov'è ricoverato Marian Bratu, coperto di ustioni sul 100 per cento del corpo. «Pochi giorni dopo i fatti sono andato in ospedale in ospedale come un normale cittadino ha raccontato Giordani e ho incontrato i familiari di Marian, c'era anche la moglie. Sconvolta. I colleghi di lavoro mi hanno raccontato di come li hanno soccorsi, delle ustioni di quel giorno. Di mio cerco sempre di sapere come evolve la situazione». E il passaggio del sindaco è stato applaudito dalla piazza, nonostante Giordani abbia preferito non avvicinarsi al microfono. Quello che c'è stato invece è stato uno scambio di battute con Aldo Marturano, segretario generale della Cgil di Padova. «Siamo davanti ad un contatore che non si arresta ha detto Marturano Servono soluzioni decise come una politica chiara nella concessione degli appalti, un lavoro che sia il più stabile possibile e la formazione per tutti. Questa piazza che oggi (ieri, ndr) raccoglie lavoratori da tutto il Veneto, lo chiede in maniera decisa».
N.M.
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