«Dovevamo vederci per l'allenamento, un colpo tremendo»

Mercoledì 20 Febbraio 2019
LE REAZIONI
PADOVA La notizia della morte improvvisa di David Cittarella si è abbattuta ieri mattina sui tecnici e gli atleti delle Fiamme Oro. «Si allenava con noi da quando aveva 10 anni - spiega Federico Dell'Aquila, addetto stampa del gruppo sportivo cremisi - e con noi era cresciuto, prima da esordiente, poi da ragazzo e cadetto ed ora da allievo (categoria under 18, ndr)». Sempre presente ad ogni allenamento, viene descritto come un elemento trainante della squadra. Nonostante fosse schivo e riservato, quando c'era da tifare per i compagni si trasformava, urlando a squarciagola e incitandoli uno ad uno. La squadra innanzitutto, il gruppo prima di ogni cosa: indossare la maglia o anche solo il cappellino con i colori cremisi era per lui motivo di orgoglio. E ieri è arrivato anche il cordoglio del capo della Polizia, Franco Gabrielli, che ha espresso la propria vicinanza alla famiglia.
Da circa tre anni era seguito da Silvia Carli (settore lanci delle Fiamme Oro) che lo allenava nel giavellotto. «Era la specialità che preferiva e per la quale aveva partecipato anche ai campionati italiani cadetti con la maglia della rappresentativa del Veneto - racconta la tecnica cremisi - ma quando serviva, per la nostra squadra era disposto a schierarsi anche in altre specialità, come era successo l'anno scorso nella finale nazionale allievi di Cinisello Balsamo, lanciando il martello. È stata l'ultima gara cui ha partecipato». Dopo quell'occasione infatti David aveva accusato un risentimento alla spalla, per cui si era dovuto fermare per alcune settimane. Poi aveva avuto un'influenza ed aveva ripreso proprio negli ultimi tempi. «Lo vedevo molto motivato ed anche migliorato tecnicamente. Durante l'infortunio sembrava temere la gestualità del lancio, ma proprio l'altra sera aveva eseguito perfettamente, tanto che gli ho detto: bravo David, sei tornato quello di una volta! Poi ci siamo sentiti sul tardi e avevamo fissato l'orario della seduta di allenamento di oggi... Non riesco a pensare che non verrà più».
«Nel pomeriggio ho dovuto dare la notizia ai suoi compagni - racconta con voce commossa - È stato un colpo tremendo, hanno pianto tutti. La nostra frequentazione era prettamente sportiva, David era molto riservato e non parlava mai del suo privato, eppure sapeva farsi voler bene con il suo comportamento e il suo esempio. Aveva fatto la visita medico sportiva un mese fa, era tutto a posto, pronto per una nuova stagione».
Daniele Pagnutti
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