Discariche e roghi, Borgomagno insorge

Mercoledì 20 Febbraio 2019
IL CASO
PADOVA Roghi quasi quotidiani di rifiuti costituiti da gomme, plastiche, vernici, polistirolo e altri materiali inquinanti, sprigionano odori acri e irritanti per la gola che invadono l'aria del rione Ansa Borgomagno. È una delle criticità segnalate dai cittadini del comitato che raccoglie i residenti delle vie Bernina, Menini, Tunisi, Fowst, Dalmazia e dintorni, i quali tornano a rivolgersi al Comune di Padova, per chiedere A che punto è l'amministrazione, rispetto all'avvio di interventi per affrontare le problematiche della zona. Un gruppo di abitanti dell'Ansa si è recato nei giorni scorsi a Palazzo Moroni, per denunciare, nel corso di un incontro con il vicesindaco Arturo Lorenzoni, il persistere sul territorio di situazioni come viavai di spacciatori e sbandati, presenza di locali che attirano balordi e arrecano disturbo con musica ad alto volume, cumuli di rifiuti ingombranti in prossimità dei cassonetti, discariche abusive all'interno di cortili privati e allagamenti, provocati da fognature inadeguate e vetuste.
Quella dei roghi alla diossina, è una delle questioni che, ultimamente, più preoccupano i residenti. Nel cortile di un'abitazione privata in via Bernina riferiscono - esiste un ammasso di materiali recuperati da cassonetti, che vengono in parte bruciati, quasi ogni giorno, all'interno dell'abitazione, sprigionando attraverso il camino fumi inquinanti e puzzolenti che fanno male alla gola. Non solo. Anche nel cortile di un'altra casa singola in via Tunisi proseguono - è stata allestita una sorta di indecorosa discarica visibile dalla strada, che provoca sporcizia e cattivi odori, richiamando insetti e topi. Ci sono anche sostanze pericolose per l'incendio e lo scoppio. E via Bernina? Dentro l'Area Funghi non esistono cassonetti. Così, gli africani frequentatori dei locali che si trovano all'interno del complesso, vanno a depositare disordinatamente qualsiasi rifiuto vicino ai contenitori per la raccolta differenziata, collocati per strada.
Isabella Scalabrin
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