L'OPINIONE
PADOVA Roberto Caon è reduce dal primo coordinamento regionale di Forza Italia dove il partito di Silvio Berlusconi ha fatto il punto sul risultato portato a casa in Veneto. Nonostante la performance muscolare della Lega, l'esponente azzurro racconta di un confronto sereno in cui a prevalere sui mal di pancia è la stata soddisfazione di essere arrivati a un soffio dal governo del Paese. Esordisce in politica nel 2007, quando entra in consiglio comunale a Vigonza. Molto vicino al consigliere regionale forzista Maurizio Conte, Caon viene eletto parlamentare nel 2013 con la Lega Nord. Passa successivamente tra le fila dei tosiani. Ci tiene poi a sottolineare che, nella legislatura che si è appena chiusa, è stato tra i parlamentari più presenti in aula e in commissione. Domenica scorsa è stato nuovamente eletto a Montecitorio sotto le insegne del partito di Silvio Berlusconi a cui ha aderito lo scorso agosto. Ha fatto parte della commissione Agricoltura. Da sempre molto attivo sul territorio, tra le tante battaglie ha portato avanti c'è anche quella sull'abolizione del bollo auto. Battaglia che è stata inserita nel programma elettorale dei forzisti. Come i suoi colleghi di partito, ieri non ha nascosto una certa soddisfazione per il risultato portato a casa domenica scorsa. «Aldilà della mia rielezione, che è il frutto di un lavoro sul territorio che dura da anni, quello che mi fa più piacere è che il partito abbia avuto una buona performance e che in città, dove solamente 8 mesi fa avevamo totalizzato poco più del 3%, domenica siamo arrivati a quasi l'11%», spiega l'esponente forzista. E' di questi giorni, però la polemica sul rapporto tra eletti e territorio. C'è chi, infatti , vorrebbe che l'appartenenza politica venisse prima della collaborazione con gli enti locali. «Non è certo il mio caso. Per me il rapporto con il territorio è sempre stato imprescindibile ribatte Caon - Ora come non mai, con le varie leggi di stabilità che strangolano i Comuni, è assolutamente necessario che i parlamentari stiano a fianco degli amministratori dei territori di cui sono espressione». Un ragionamento che, secondo il parlamentare di Forza Italia, non deve escludere Padova, anche se è amministrata dal centrosinistra. «Io a Padova sono stato eletto scandisce - Di conseguenza, verrei meno al mio mandato se non mi occupassi dei problemi di questo territorio. Naturalmente questo ragionamento vale anche per tutti gli altri Comuni che fanno parte del mio collegio. Io, come gli altri eletti, ho il dovere di interfacciami con tutti i sindaci, gli assessori, i consiglieri comunali e di cercare di risolvere i problemi». Restando in tema, proprio ieri Massimo Bitonci, si è detto indisponibile a portare avanti a Roma il progetto del tram voluto dall'amministrazione e che proporrà una soluzione alternativa che punta sui bus elettrici. «Su questo il mio atteggiamento è piuttosto laico. Io non sono né favorevole, né contrario, al progetto. Quando si porrà la questione, Forza Italia valuterà i pro e i contro e poi prenderà una posizione mette le mani avanti Caon -. Importante è non avere un atteggiamento di chiusura nei confronti di un'amministrazione che governa una città dove buona parte dei suoi abitanti domenica scorsa hanno dato fiducia al centrodestra». Questo ragionamento, però, non rischia di smarcarsi dal nuovo azionista di maggioranza del centrodestra, ovvero dalla Lega? «Io non dipendo da nessuno, tranne che dal mio partito. Più che legittimamente, Bitonci gioca la sua partita, io gioco la mia. Tutto qui conclude, energico il deputato azzurro - Non ho alcuna intenzione di fare polemica. Noi facciamo parte di una coalizione, ma siamo stati eletti in due partiti diversi, quindi ci possono stare delle sensibilità divergenti».
Al. Rod.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA PADOVA Roberto Caon è reduce dal primo coordinamento regionale di Forza Italia dove il partito di Silvio Berlusconi ha fatto il punto sul risultato portato a casa in Veneto. Nonostante la performance muscolare della Lega, l'esponente azzurro racconta di un confronto sereno in cui a prevalere sui mal di pancia è la stata soddisfazione di essere arrivati a un soffio dal governo del Paese. Esordisce in politica nel 2007, quando entra in consiglio comunale a Vigonza. Molto vicino al consigliere regionale forzista Maurizio Conte, Caon viene eletto parlamentare nel 2013 con la Lega Nord. Passa successivamente tra le fila dei tosiani. Ci tiene poi a sottolineare che, nella legislatura che si è appena chiusa, è stato tra i parlamentari più presenti in aula e in commissione. Domenica scorsa è stato nuovamente eletto a Montecitorio sotto le insegne del partito di Silvio Berlusconi a cui ha aderito lo scorso agosto. Ha fatto parte della commissione Agricoltura. Da sempre molto attivo sul territorio, tra le tante battaglie ha portato avanti c'è anche quella sull'abolizione del bollo auto. Battaglia che è stata inserita nel programma elettorale dei forzisti. Come i suoi colleghi di partito, ieri non ha nascosto una certa soddisfazione per il risultato portato a casa domenica scorsa. «Aldilà della mia rielezione, che è il frutto di un lavoro sul territorio che dura da anni, quello che mi fa più piacere è che il partito abbia avuto una buona performance e che in città, dove solamente 8 mesi fa avevamo totalizzato poco più del 3%, domenica siamo arrivati a quasi l'11%», spiega l'esponente forzista. E' di questi giorni, però la polemica sul rapporto tra eletti e territorio. C'è chi, infatti , vorrebbe che l'appartenenza politica venisse prima della collaborazione con gli enti locali. «Non è certo il mio caso. Per me il rapporto con il territorio è sempre stato imprescindibile ribatte Caon - Ora come non mai, con le varie leggi di stabilità che strangolano i Comuni, è assolutamente necessario che i parlamentari stiano a fianco degli amministratori dei territori di cui sono espressione». Un ragionamento che, secondo il parlamentare di Forza Italia, non deve escludere Padova, anche se è amministrata dal centrosinistra. «Io a Padova sono stato eletto scandisce - Di conseguenza, verrei meno al mio mandato se non mi occupassi dei problemi di questo territorio. Naturalmente questo ragionamento vale anche per tutti gli altri Comuni che fanno parte del mio collegio. Io, come gli altri eletti, ho il dovere di interfacciami con tutti i sindaci, gli assessori, i consiglieri comunali e di cercare di risolvere i problemi». Restando in tema, proprio ieri Massimo Bitonci, si è detto indisponibile a portare avanti a Roma il progetto del tram voluto dall'amministrazione e che proporrà una soluzione alternativa che punta sui bus elettrici. «Su questo il mio atteggiamento è piuttosto laico. Io non sono né favorevole, né contrario, al progetto. Quando si porrà la questione, Forza Italia valuterà i pro e i contro e poi prenderà una posizione mette le mani avanti Caon -. Importante è non avere un atteggiamento di chiusura nei confronti di un'amministrazione che governa una città dove buona parte dei suoi abitanti domenica scorsa hanno dato fiducia al centrodestra». Questo ragionamento, però, non rischia di smarcarsi dal nuovo azionista di maggioranza del centrodestra, ovvero dalla Lega? «Io non dipendo da nessuno, tranne che dal mio partito. Più che legittimamente, Bitonci gioca la sua partita, io gioco la mia. Tutto qui conclude, energico il deputato azzurro - Non ho alcuna intenzione di fare polemica. Noi facciamo parte di una coalizione, ma siamo stati eletti in due partiti diversi, quindi ci possono stare delle sensibilità divergenti».
Al. Rod.
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