BORGO VENETO
E' il comune più giovane dell'intera provincia, nato lo scorso

Lunedì 17 Dicembre 2018
BORGO VENETO
E' il comune più giovane dell'intera provincia, nato lo scorso febbraio dalla fusione tra Saletto, Megliadino San Fidenzio e Santa Margherita d'Adige. A sei mesi dall'insediamento della prima amministrazione, a Borgo Veneto le cose sembrano bene. «I vantaggi della fusione sono sotto gli occhi di tutti. afferma il sindaco Michele Sigolotto, che ha indossato la fascia tricolore lo scorso 10 giugno Possiamo contare infatti su maggiori finanziamenti e investimenti che ci permettono sia di offrire servizi migliori ai cittadini, sia di realizzare opere pubbliche su tutto il territorio».
Essere un nuovo ente da più di 7mila abitanti non permette soltanto di beneficiare di contributi prima difficilmente accessibili, ma si traduce anche in un maggior peso nelle decisioni prese a livello provinciale e regionale.
«Rispetto a quando ricoprivo il ruolo di sindaco di Saletto, ex comune di circa 2.800 abitanti, noto la differenza commenta Sigolotto Borgo Veneto ha un certo spessore perché è un comune esteso e popoloso. Nell'ultimo anno si è registrato addirittura un aumento demografico di una cinquantina di unità, in controtendenza rispetto ai comuni circostanti».
La macchina organizzativa policentrica del nuovo ente è ancora in fase di assestamento: negli uffici comunali (presenti non solo nella sede di Saletto ma dislocati anche negli altri due ex municipi) presto ci saranno nuove assunzioni. E se da un lato sei mesi di attività sono un tempo troppo breve per tirare le somme, dall'altro lo scoglio iniziale del campanilismo sembra essere stato superato grazie al lavoro di regia fatto nel secondo semestre dell'anno.
«La grande sfida era quella di favorire la collaborazione fra i tre ex comuni, pur mantenendo vive le tradizioni delle singole municipalità e mi sembra ci si stia riuscendo. afferma Daniela Bordin, ex sindaco di Megliadino San Fidenzio e oggi consigliere di minoranza di Borgo Veneto Le associazioni delle tre località hanno collaborato nella realizzazione sia delle attività estive, come sagre e feste, sia negli appuntamenti del periodo natalizio».
«Ho sempre creduto nella fusione, perché rappresenta una grande opportunità per il nostro territorio e se tornassi indietro rifarei tutto», aggiunge l'ex sindaco, che a giugno era in lizza per la fascia tricolore di Borgo Veneto ma è stata sconfitta dallo sfidante Sigolotto. Inizialmente il progetto comprendeva anche Megliadino San Vitale, dove però al referendum di un anno fa aveva vinto il no, facendo naufragare l'ipotesi originaria di dar vita a Quattroville. Dopo sei mesi di commissariamento, alle elezioni comunali di giugno i borghigiani avevano eletto il loro primo sindaco e fin dal suo insediamento la giunta Sigolotto si è rimboccata le maniche sul fronte dell'integrazione tra le ex municipalità, tanto da istituire un assessorato specifico per la tutela delle identità locali.
«La sinergia tra gli ex comuni sta dando buoni frutti commenta Bordin e ci piacerebbe che anche tra maggioranza e opposizione ci fosse la stessa collaborazione, nell'interesse di tutti i cittadini di Borgo Veneto». Nei prossimi anni i fronti su cui gli amministratori intendono lavorare, consapevoli che gli effetti della fusione si vedranno soprattutto nel medio-lungo periodo, sono le scuole e l'associazionismo.
«Parallelamente programmeremo anche le opere pubbliche conclude Sigolotto - ma l'aspetto che ci sta più a cuore è la qualità della vita: Borgo Veneto deve essere un comune in cui si abita volentieri».
M.E.P.
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