Bara alzata nel cortile antico, ieri l'addio al professor Longo

Mercoledì 21 Novembre 2018
LA CERIMONIA
PADOVA La bara che si alza in silenzio, sotto la pioggia. E le parole dello scultore Elio Armano che risuonano forte nel colonnato del cortile antico di palazzo Bo. Così l'università di Padova ha voluto salutare ieri Oddone Longo, 88 anni originario del Lido di Venezia, professore emerito dell'Università di Padova, morto sabato. Ed è a Padova che il professor Longo ha legato gran parte della sua vita: qui ha svolto l'intera carriera accademica insegnando Letteratura greca, Storia della lingua greca e Storia del pensiero scientifico. E sempre a Padova, da tesserato del Pci, agli albori degli anni difficilissimi del terrorismo fu vittima di un brutale pestaggio a colpi di chiavi inglesi il 21 marzo 1970 sotto casa sua.
«Longo è stato vittima di un rito barbarico da parte di facinorosi che credevano che la violenza fosse migliore di ogni parola. Ma lui non si considerava né vittima né eroe», lo ha ricordato Armano, a fianco dell'assessore comunale alla scuola Cristina Piva e al presidente dell'Accademia galileiana Antonio Daniele.
Figura poliedrica (conosceva 13 lingue, tra cui il russo e il greco moderno), Oddone Longo è stato preside della facoltà di Lettere e Filosofia dal 1974 al 1980. Dal 2003 presidente dell'Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti di Padova e socio (effettivo) dell'Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti, e corrispondente dell'Accademia dei Concordi di Rovigo. Ancora presidente dell'Associazione Homo Edens, nonché condirettore della rivista bimestrale Padova e il suo territorio. Dalla sua esperienza è nato il volume Saperi antichi. Teoria ed esperienza nella scienza dei Greci.
N.M.
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