Vaccini obbligatori a Trieste, respinto l'appello no-vax

Domenica 18 Febbraio 2018
LA SENTENZA
VENEZIA A tre settimane dalla scadenza del 10 marzo, un'altra sentenza ribadisce la legittimità dell'obbligo vaccinale per i bambini che fruiscono dei servizi educativi. Si tratta del pronunciamento con cui il Consiglio di Stato respinge l'appello di una famiglia no-vax di Trieste contro il verdetto con cui il Tar del Friuli Venezia Giulia aveva a propria volta bocciato il suo ricorso contro le prescrizioni imposte ai bambini iscritti ai nidi e alle materne comunali. La vicenda era cominciata prima della normativa Lorenzin-Fedeli, ma nelle motivazioni i giudici amministrativi citano il parere reso su richiesta della Regione Veneto a proposito di quella legge.
LA VICENDA
Gli appellanti sono genitori di due bimbi che intendono frequentare nell'anno scolastico 2017/18 le scuole per l'infanzia e per la prima infanzia, ma che non sono stati sottoposti alle immunizzazioni obbligatorie contro poliomielite, difterite, tetano ed epatite B. Mamma e papà hanno spiegato che la loro scelta «è espressione del principio di precauzione» e «è stata da loro compiuta consapevolmente e responsabilmente poiché essi non hanno ricevuto dalle competenti autorità sanitarie una completa informazione sul rapporto rischi/benefici delle vaccinazioni, né hanno avuto la possibilità di eseguire preventivi accertamenti sanitari diretti ad escludere il rischio di reazioni avverse a seguito della somministrazione di tali vaccinazioni». Prima ancora del provvedimento statale, però, il consiglio comunale di Trieste aveva introdotto l'assolvimento dell'obbligo vaccinale, «quale requisito di accesso ai servizi educativi comunali per l'età da 0 a 6 anni», in considerazione delle basse coperture rilevate in città: 89,8% per la difterite, 91% per il tetano, 89% per l'epatite B e 90,2% per la poliomielite, tassi ben inferiori alla soglia di sicurezza del 95%.
IL VERDETTO
Una decisione corretta secondo il Consiglio di Stato, che al riguardo richiama alcuni lunghi stralci delle valutazioni espresse dalla propria commissione speciale nel settembre scorso, durante la bufera politico-giudiziaria scatenata dalla Regione Veneto contro il governo. Argomentano i giudici: «Risulta infatti evidente - sulla base delle acquisizioni della migliore scienza medica e delle raccomandazioni delle organizzazioni internazionali - che soltanto la più ampia vaccinazione dei bambini costituisca misura idonea e proporzionata a garantire la salute di altri bambini e che solo la vaccinazione permetta di proteggere, proprio grazie al raggiungimento dell'obiettivo dell'immunità di gregge, la salute delle fasce più deboli».
A.Pe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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