Rosso Istria, divide il film sulle foibe

Domenica 10 Febbraio 2019
LA PELLICOLA
In tanti davanti alla tv per vedere Rosso Istria uscito in sala lo scorso autunno. Il film, prodotto dalla padovana Venice Film di Alessandro Centenaro e diretto da Maximiliano Hernando Bruno, ha totalizzato venerdì sera 871.000 spettatori su Rai 3 con uno share quasi del 4% mentre andava in onda l'attesa serata dei duetti del Festival di Sanremo. Si è rivelata vincente la scelta di trasmettere per il giorno della memoria la pellicola che parla della tragica vicenda di Norma Cossetto, studentessa istriana all'Università di Padova che venne violentata e uccisa dai partigiani jugoslavi nelle foibe nel 1943, e dei drammatici accadimenti che interessarono le popolazioni civili istriane, fiumane, giuliane e dalmate nei mesi che seguirono l'armistizio dell'8 settembre 1943. E, c'era da aspettarselo visto il tema trattato, i commenti sono favorevoli o contrari.
FAZIOSO
«Non mi è piaciuto per niente ha dichiarato Floriana Rizzetto, presidente provinciale dell'Anpi, Associazione nazionale partigiani d'Italia è un film fazioso, di parte, che mostra solo il punto di vista fascista dei fatti. Nonostante sia molto lungo manca l'approfondimento storico e, ad esempio, il capo dei partigiani titini sembra un mostro, mezzo uomo mezzo bestia anche nel linguaggio. Si indugia troppo poi sulla scena dello stupro della Cossetto e in generale si punta sull'emozione nella descrizione degli episodi come nel caso delle foibe che comunque sono esistite. Un film del genere non dovrebbe essere fatto vedere agli studenti come ho sentito dire perché è fuorviante della realtà e in ogni caso faccio appello all'autonomia. Il film potrà comunque circolare liberamente e non saremo noi a organizzare contromanifestazioni pur rimanendo fermo il nostro giudizio».
Di opinione opposta è invece la presidente del comitato provinciale dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Italia Giacca. «Le cose sono andate proprio così ha affermato ancora emozionata sebbene alla quarta visione dopo quelle ripetute nei cinema non sono personaggi, ma persone quelle in cui si calano i bravi attori a cominciare dalla protagonista Selene Gandini. Io sono stata varie volte sul set oltre a quando ho fatto la comparsa come professoressa della commissione di laurea al Bo, e mi sono complimentata con tutto il cast, a cominciare da Romeo Grebensek che davvero rispecchiava il capo cattivo jugoslavo nelle movenze e nella parlata. Sistemando opportunamente alcune scene forti il film può essere benissimo proiettato nelle aule di scuola».
RICONOSCIMENTI
Oggi intanto alle 10.30 di fronte a Palazzo Moroni a Padova il Prefetto Renato Franceschelli prenderà parte alla cerimonia istituzionale celebrativa del Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale. Consegnerà i riconoscimenti concessi dal Presidente della Repubblica a Adriana Tognazzo e a don Luca Favarin alla memoria rispettivamente del padre e del nonno Pietro Tognazzo.
Paolo Braghetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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