Npl, la Bce si smarca dal Parlamento europeo

Venerdì 16 Marzo 2018
LE REGOLE
ROMA La Vigilanza Bce tira dritto sull'Addendum per la gestione degli Npl: integrale svalutazione dei crediti deteriorati entro 2 anni per quelli non garantiti ed entro 7 anni per quelli garantiti, questi ultimi da coprire con accantonamenti dal terzo anno. La versione definitiva delle linee guida varate ieri dall'Ssm guidato da Danièle Nouy si differenzia da quella pubblicata lo scorso 8 dicembre, per tre aspetti: la data per l'individuazione dei nuovi Npl al fine dell'inclusione nel perimetro di applicazione dell'Addendum è stata spostata dal 1° gennaio al 1° aprile 2018; è stata prevista una possibile esclusione per i crediti classificati ancora come deteriorati ma che non presentano più esposizioni scadute o che sono interessati da processi di ristrutturazione attivi ed efficaci; per i crediti deteriorati garantiti le attese del supervisore circa il livello di copertura sono specificate a partire dal terzo anno successivo al momento in cui sono classificati come deteriorati.
LE DIFFERENZE
Tra la proposta della Commissione e l'Addendum vi sono alcune differenze. La prima, che riguarda tutte le banche, si applicherebbe ai nuovi prestiti erogati a partire dalla data di approvazione della proposta stessa, ovvero dal 14 marzo 2018, mentre l'Addendum, che riguarda solo le banche significative, si applicherà ai flussi di prestiti che saranno classificati come deteriorati a partire dal 1° aprile. La proposta della Commissione prevede poi una svalutazione integrale dei prestiti garantiti nell'arco di 8 anni, mentre la Bce, con l'Addendum, richiede che la stessa operazioen si concluda in 7 anni.
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