Scuole a rischio paralisi con la rivolta dei segretari

Martedì 22 Gennaio 2019
ISTRUZIONE
BELLUNO Dimissioni in massa. Se la protesta dei direttori dei servizi generali ed amministrativi (Dsga) delle scuole, quelli che un tempo si chiamavano segretari, andrà in porto, la scuola bellunese rischia la paralisi, almeno parziale. Si tratta dei Dsga facenti funzione, cioè quel personale di ruolo in altro incarico e che svolge la funzione di Dsga senza essere di ruolo. E nella scuola bellunese sono ben diciotto. E sono loro che svolgono e coordinano i servizi generali ed amministrativi. Sono sul piede di guerra a causa delle regole del nuovo concorso. Il Ministero infatti lo ha indetto senza distinguere fra quanti che, come loro, hanno al loro attivo anni di servizio, e coloro che invece sono neo-laureati. In pratica, a differenza di quanto era accaduto per un analogo concorso nel 2010, tutti partiranno sullo stesso piano senza che gli anni di servizio contino alcunché. Ma, si obietterà, i Dsga facenti funzione hanno più esperienza e potranno farla valere in sede di concorso. Un argomento, questo, non spendibile, perché la prova pre-selettiva verterà su conoscenze per esempio diritto costituzionale che i neo-laureati hanno appena acquisito. E la preoccupazione dei Dsga facenti funzione è che la selezione lasci in corsa pochi di loro e premi, invece, i più freschi di studi. Se così fosse, pochi dei primi potrebbero poi far valere le loro conoscenze nelle prove che seguiranno, semplicemente perché, per quanto detto prima, rischiano di non arrivarci. Ecco quindi che anche i Dsga facenti funzione in servizio nella scuola bellunese hanno aderito ad un ricorso che cerca di opporsi alle regole dettate dal Ministero. Perché trovandosi dopo anni di lavoro ad aver accumulato notevole esperienza si legge in un appello che circola in rete e non vedendo riconosciuti i propri sacrifici e diritti, stanno cercando tutti insieme una soluzione idonea per non creare disagi alle scuole. Tuttavia per volere della maggioranza potremmo essere costretti ad optare per dimissioni di massa per avere il tempo di studiare e recuperare quelle conoscenze che i neolaureati posseggono in maniera più viva. Ma ciò creerebbe grossi problemi alle scuole. E i Dsga chiariscono Sia chiaro per l'opinione pubblica, di cui chiediamo il sostegno, che questa situazione è il risultato di cattivo governo e sindacati che per 20 anni si sono dimenticati del personale scolastico. Una soluzione estrema, quella delle dimissioni. Che sta dividendo il fronte perché non si tratta di una soluzione facilmente sostenibile da tutti. Chi si dimetterà, infatti, poi rimarrà senza lavoro e senza assegni sino al 31 agosto perché nel frattempo non potrà rientrare sul proprio posto lasciato per svolgere la funzione di Dsga. (gs)
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