Picchia il fratello disabile ma l'imputato scompare

Giovedì 20 Settembre 2018
Picchia il fratello disabile ma l'imputato scompare
IL CASO
BELLUNO Si divertiva, o forse semplicemente disprezzava, quel fratello minore affetto da disturbo maniacale bipolare, al punto da farne una sorta di bersaglio da insultare e picchiare, spesso per deriderlo.
Sotto processo è finito un colombiano di 30 anni, all'epoca dei fatti residente in città. È accusato di maltrattamenti aggravati.
Il processo si è aperto ieri davanti al giudice Antonella Coniglio Giuliana, ma si è chiuso poco dopo con un rinvio in quanto gli accertamenti per rintracciarlo non hanno dato alcun esisto. È stata quindi disposta una nuova ricerca. Nel frattempo è stata disposta anche la sospensione dei termini di prescrizione.
I fatti, secondo quando formulato dalla pubblica accusa, si collocano tra l'agosto 2014 e l'agosto 2016. Due anni di soprusi e alla fine la decisione di denunciare quell'aggressività scaricata sul fratello minore, all'epoca 13enne.
L'imputato risiedeva in città con la madre, la vittima e un altro fratello. In almeno dieci occasioni avrebbe aggredito il giovane con pugni, sgambetti e spintoni. Lo avrebbe inoltre insultato abitualmente con epiteti quali mongolo, cretino.
In più occasione lo avrebbe anche minacciato di morte. L'episodio più violento sarebbe avvenuto il 28 agosto 2016 dal quale scaturì l'inchiesta.
In quell'occasione l'imputato picchiò il fratellino fino a provocargli un trauma cervico-dorsale. Lo prese per il collo, scuotendolo ripetutamente.
Il ragazzino venne portato all'ospedale dove i sanitari, visto il tipo di lesioni, fiutarono subito la possibilità di un'aggressione e come dovere d'ufficio segnalaro i fatti alla magistratura. Da qui partì l'inchiesta che ha poi portato sotto accusa il trentenne.
Nel frattempo, l'uomo è scappato. Di lui non c'è traccia. Forse è tornato in Colombia, suo paese d'origine. Nel frattempo il processo resta pendente. Il giudice ha però disposto la sospensione della prescrizione, lasciando così aperta la porta ad un processo anche negli anni a venire.
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