Nevegal e futuro tutti insieme per far ripartire il colle bellunese

Martedì 19 Marzo 2019
IL FUTURO TURISTICO
BELLUNO Presentata l'agenda del Gruppo #progettaNevegaldomani, composto dall'insieme dei soggetti (operatori economici, associazioni culturali, turistiche e  sportive, società di gestione, cittadini  residenti ) che lavorano, vivono e a cui sta a cuore il futuro del Nevegal. La sala Muccin era gremita di persone, molte sono rimaste in piedi. Tanti gli amministratori e gli assessori del comune di Belluno (c'erano il sindaco Jacopo Massaro, Franco Frison, amministratori di Fregona e Vittorio Veneto, «perchè il progetto non deve chiudersi entro i confini territoriali», ha sottolineato Irma Visalli, curatore  del  processo partecipativo e  facilitatore  del gruppo #progettanevegaldomani. Tra i presenti c'erano il manager del turismo bellunese, Giuliano Vantaggi (della Dmo), Maurizio Curti e Piero Casagrande dell'Alpe del Nevegàl, molti Amici del Nevegal e operatori. Non mancava il presidente della provincia, Roberto Padrin, l'onorevole Pd, Roger De Menech, mentre il consigliere regionale della Lega, Franco Gidoni si è scusato di non esser intervenuto, assicurando che la Regione si sta occupando dell'impiantistica. A fare un plauso pubblicamente a Irma Visalli ci ha pensato Alessadro Molin (direttore scuola di sci Nevegàl), «perchè grazie a lei siamo riusciti a fare sistema, fa piacere vedere così tanta gente, significa che il Colle interessa. Quest'inverno abbiamo lavorato bene. L'auspicio è che, dopo questo tavolo, si possa partire con qualcosa di concreto».
IL PROGETTO
Si concretizza di molti spunti, che non trascurano nessun aspetto che incida con il Colle: dal punto di vista ambientale, sportivo, religioso a quello eno gastronomico, del benessere, della cultura. Sono stati esaminati i punti di forza e di debolezza del Colle: tra questi ultimi l'assenza di un paese, ma al contempo il pensiero di sviluppare i borghi vicini, come le Ronce, Sossai, Caleipo. In questo senso, Irma Visalli ha ricordato il progetto Belluno alpina, che interessa per l'appunto le Ronce. Cinque, essenzialmente gli slogan che hanno aiutato a descrivere l'agenda: la «montagna slow e natura, la montagna del bello e della creatività (che sviluppo start up e innovazione), la montagna dello sport (non solo sci), del benessere (della meditazione e della cura di sé) e infine la montagna urbana, a servizio della vicina città». E sono ancora cinque gli assi dell'agenza: patrimonio, accessibilità, cammino, vivibilità e servizi e una governance. «Questo è esito di un processo partecipativo ha precisato Visalli - che è iniziato da circa un anno nato per  colmare  , e dare un contributo in termini sia  di proposte sia di metodo,   il vuoto  più volte manifestato». Invitato a parlare anche il sindaco di Belluno, che ha descritto il lavoro presentato «molto utile e importante, il risultato di questo lavoro è molto sovrapponibile con la tesi sullo sviluppo del turismo del Colle di Marco Cattalani ha affermato Jacopo Massaro -. Venendo alle questioni di prospettiva. Viene riconosciuto il ruolo del camposcuola di tutto il Veneto, si guarda alla destagionalizzazione del settore bike, della bicicletta». Un ramo che però è stato molto colpito dal Vaia, e molti tracciati sono da sistemare. «Proprio in questi giorni è partita la gara per il soggetto che andrà a rimuovere gli alberi caduti, gli abbiamo chiesto di intervenire prima in alcuni punti» per liberare alcune piste. Il sindaco ha poi accennato alla trattativa tra i proprietari dell'hotel Olivier con l'Aics «mi auguro si concretizzi un'offerta», all'ingrandimento del Centro servizi sul piazzale e, da ultimo, «alla modifica sostanziale del piazzale».
Federica Fant
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