L'idea di Palazzo Piloni: prestare gli immobili invenduti

Giovedì 21 Febbraio 2019
L'idea di Palazzo Piloni: prestare gli immobili invenduti
L'OFFERTA
BELLUNO Di necessità virtù. Con l'ottica degli scambi. È il mantra del piano alienazioni della Provincia di Belluno. La lista dei beni immobili da mettere in vendita è sempre la stessa, più o meno. Perché anche il mercato è più o meno lo stesso: stantio. La novità è l'approccio di Palazzo Piloni. Che punta a trovare associazioni ed enti del territorio interessati a prendersi in carico stanze, edifici, strutture. Con un idea ben precisa: la valorizzazione. La Provincia presta, gli interessati si fanno avanti e mettono in piedi progetti di recupero. Tutti contenti. E alla fine, un bene che sembrava inutile torna buono per le tante attività associative presenti nel Bellunese. L'impostazione del piano è stata illustrata chiaramente martedì scorso, durante l'ultima riunione del consiglio provinciale. Il consigliere delegato al patrimonio, Ivan Minella, l'ha ribadito: «Abbiamo aggiornato i registri con la prospettiva di un miglior uso. Vogliamo capire se ci sono immobili che possono essere di interesse dei Comuni o di associazioni».
L'ESEMPIO
Il principio è lo stesso con cui Palazzo Piloni sta affidando la concessione d'uso di Villa Zuppani (in foto), a Pasa di Sedico. La prestigiosa residenza nobiliare, di proprietà della Provincia, è in stato di semi abbandono da qualche tempo. E proprio per non abbatterne il valore, l'amministrazione provinciale ha deciso di varare una concessione di valorizzazione dell'immobile. Di fatto, il tentativo di riportare ai fasti di un tempo l'antica villa rurale, o quanto meno di darle una nuova vita, attraverso attività che potrebbero legarsi al vicino complesso di Veneto Agricoltura (a Villiago). Lo schema avviato per Villa Zuppani potrebbe rivelarsi vincente anche per altri beni di proprietà della Provincia. Se non altro per quelli che non risultano utili, al momento, alle finalità istituzionali dell'ente. A cominciare dal rustico di Villa Patt di Sedico, già inserito nella lista delle possibili concessioni di valorizzazione.
LA PROSPETTIVA
«Potrebbe esserci anche una valenza turistica in alcuni immobili - ha sottolineato Minella -. Le valorizzazioni possono puntare anche in questa direzione. Penso soprattutto a Villa Patt di Sedico». Per tutte le altre proprietà, si tenterà la via del mercato. Il piano delle alienazioni per il 2019 conta l'ex caserma dei carabinieri di Puos (valore 220mila euro), la caserma dei carabinieri di Lamon (269mila euro), l'ex casa cantoniera di Misurina (610mila euro) e due appartamenti in centro a Belluno (108mila euro), oltre all'ex cantonier di Canale (125mila euro). La lista del 2020 è molto più semplice: c'è l'ex caserma dei carabinieri di Feltre che da sola viene stimata 1 milione di euro abbondante; c'è poi l'ufficio informazioni di Feltre di Piazza Trento e Trieste da 115mila euro. Il piano per il 2021 prevede l'ex stazione di arrivo della seggiovia Col Contras (50mila euro) e l'ex caserma dei carabinieri di Santo Stefano di Cadore (poco meno di 500mila euro).
Damiano Tormen
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