L'EVENTO
BELLUNO Buona la partenza, per le Giornate Fai di Primavera. Quasi un

Domenica 24 Marzo 2019
L'EVENTO BELLUNO Buona la partenza, per le Giornate Fai di Primavera. Quasi un
L'EVENTO
BELLUNO Buona la partenza, per le Giornate Fai di Primavera. Quasi un migliaio i visitatori accompagnati ieri dai volontari alla scoperta di Palazzo Bembo e di Palazzo Doglioni, detto il Botegon, a Borgo Piave. «Ci attendiamo ancora maggiore affluenza oggi dichiara il capo della delegazione, Adriano Barcelloni Corte -. Grosso modo abbiamo replicato i numeri delle passate edizioni».
I NUMERI
Sono state 480 le persone che hanno visitato il Botegon, 4 in più sono invece entrate a visitare l'immenso Palazzo Bembo in centro storico. Tutti sono stati accompagnati dagli studenti di diversi istituti superiori della provincia, novelli Cicerone impegnati a illustrare ai concittadini le bellezze e la storia dei due antichi luoghi. Ma i numeri della 26. edizione delle Giornate sono a tre cifre, guardando il contesto nazionale. Si parla infatti di 1100 siti aperti in Italia, in 400 località e di 40mila ciceroni coinvolti. È stato tutto un via vai continuo, a Borgo Piave e a Palazzo Bembo. «Abbiamo diviso le persone in gruppi di venti spiega Laura Fregona, vice capo delegazione e capogruppo del Fai Giovani, ieri di stanza al Bembo e dalle 9 alle 12 abbiamo avuto sempre gente, un continuum tanto da aver creato visite più affollate del previsto pur di dar la possibilità a tutti di visitare il Palazzo. C'è molto interesse verso la storia dell'ex ospedale. Le persone hanno apprezzato la presenza degli studenti, ben calati nel ruolo di guide». Alle 15 a Borgo Piave la visita è stata arricchita con una rievocazione di scherma storica a cura dell'asd Fisas Sala d'arme Walpurgis. Oggi, alla stessa ora, il Gruppo folcloristico Nevegal inscenerà balli tipici bellunesi.
I PALAZZI
Per entrambi i siti è stata una prima volta. Dalla loro chiusura non erano mai più stati aperti interamente al pubblico. Solo il Bembo lo scorso anno aveva ospitato un incontro organizzato dal Comune, ma il cantiere era ancora attivo e la gente era stata accolta solo in una stanza. Negli anni scorsi entrambi i palazzi sono stati oggetto di importanti ristrutturazioni e, oggi, si preparano ad aprirsi a nuove funzioni. A Palazzo Bembo il restyling è stato reso possibile grazie ai finanziamenti della Fondazione Cariverona e della Regione Veneto. La prospettiva è renderlo un grande centro culturale e polo museale, dotato di spazi espositivi dove potranno essere sistemati i beni archeologici del Comune e non solo. Per quasi due secoli, fino al 1987, ha servito ai bellunesi come ospedale cittadino, e sono tantissimi che ancora ricordano questa sua funzione; il palazzo in origine ospitava il seminario, fondato nel 1568 dal vescovo Contarini, ampliato dall'energico vescovo Bembo a inizio Settecento, lo stesso che commissionò la costruzione di villa Belvedere, aperta dal Fai nella primavera 2016. I ciceroni hanno spiegato tutto questo ai visitatori, ieri, mostrando loro come gli spazi originari siano stati in parte modificati nei secoli, come nel passaggio da seminario a ospedale fossero state alzate pareti, aperte porte e aggiunte scritte sui muri per segnalare i diversi reparti. L'edificio ha ospitato pazienti e medici fino al 1987, poi l'attività è stata interamente spostata al San Martino.
LA STORIA
Tutt'altra è la storia del Botegon, di recente restaurato da Siro Andrich e Gloria Manera. La visita all'antico Palazzo è stata l'occasione per il Fai per far apprezzare ai cittadini il vecchio abitato di Borgo Piave, uno dei più caratteristici della città. Con le Giornate di Primavera 2019, infatti, il Fai di Belluno si è prefissato anche di promuovere e valorizzare questa zona, che nei secoli passati è stata al centro di una fiorente vita economica e commerciale legata al Piave e all'antico mestiere degli zattieri. Finito il periodo della fluitazione del legname lungo il fiume e a causa dei disastri delle alluvioni e delle piene, Borgo Piave ha perso la sua centralità. Così dopo ogni turno di visita a Palazzo Doglioni i gruppi sono stati guidati lungo il borgo, a partire dalla chiesetta fino ai murales dell'artista Marta Farina. Con l' occasione, per arricchire ulteriormente la proposta, è stata aperta la mostra Piave, un amico irrequieto: un'esposizione di foto storiche che ripercorrono la storia del borgo, il lavoro degli zattieri e la fluitazione del legname, curata del Comitato Popolare Borgo Piave-Oltrepiave con la collaborazione del Museo degli zattieri di Codissago. Oggi le visite continuano, dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 17.30.
Alessia Trentin
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