L'APPELLO
BELLUNO Oggi di frane ne sono rimaste due. Fino alla scorsa settimana

Martedì 17 Luglio 2018
L'APPELLO
BELLUNO Oggi di frane ne sono rimaste due. Fino alla scorsa settimana erano tre. Il Comitato Usi Civici di Bolzano Bellunese invoca l'attenzione dell'amministrazione Massaro: «Segnaliamo i nostri problemi da tempo dichiara il vice presidente Roberto De Moliner -, dateci ascolto». Perché Bolzano Bellunese e Vezzano sono due paesi piccoli, ma se la devono vedere con un dissesto idrogeologico che rischia ad ogni episodio di rendere impraticabili sentieri e strade. La frana lungo il percorso che porta al rifugio Settimo alpini è solo l'ultima di una lunga serie; questa è stata sistemata la scorsa settimana grazie all'Unione Montana e al Comune, ma restano in attesa di interventi quella di Gioz e quella del Medon, lungo la strada diretta alla pescicoltura. «Per quest'ultima ho scritto due volte al Comune e all'Unione Montana spiega De Moliner -, ma non ho ottenuto nulla. Un tratto di carreggiata resta così transennato ed è innegabile il rischio di caduta di altro materiale. La responsabilità del tratto su cui insiste il dissesto di Gioz è invece della Provincia, ma io punto lo stesso il dito contro l'amministrazione perché non ha fatto nulla per favorire i lavori». La frana del Medon è scesa circa un anno fa. Oggi esiste un progetto da 120 mila euro in mano all'Unione Montana, finanziato per 85 mila euro da Avepa, per 17 mila da Bim Gsp e per la restante parte, teoricamente, dal Comitato. Ma il cantiere non è ancora partito né c'è una data per il suo avvio. «Attendiamo che il Comune decida cosa fare spiega il presidente del Comitato, Sergio Rech -. Noi ci siamo impegnati a mettere una quota ma a fronte di un impegno più ampio, di un progetto generale di riqualificazione di tutta la strada». Il tesoretto del Comitato ammonta oggi a 200mila euro, un gruzzolo che i residenti di Bolzano Bellunese e di Vezzano contano di spendere in opere pubbliche e di miglioramento fondiario. Non certo in manutenzioni sul territorio. Su questo fronte parte infatti un secondo appello, rivolto sempre a Palazzo Rosso. «Sono ormai quattro anni che i nostri volontari si occupano della manutenzione dei sentieri senza ricevere nulla dal Comune conclude Rech -, basterebbe il gasolio per il decespugliatore. Questo è grave e inammissibile». Una volta c'era il Bando sentieri indetto ogni anno dall'Unione Montana. Secondo De Moliner il Comune potrebbe ripristinarlo a proprie spese «in fondo dice -, si tratta di 8 o 9mila euro».
Alessia Trentin
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