L'APPELLO
BELLUNO Oggi di frane ne sono rimaste due. Fino alla scorsa settimana erano tre. Il Comitato Usi Civici di Bolzano Bellunese invoca l'attenzione dell'amministrazione Massaro: «Segnaliamo i nostri problemi da tempo dichiara il vice presidente Roberto De Moliner -, dateci ascolto». Perché Bolzano Bellunese e Vezzano sono due paesi piccoli, ma se la devono vedere con un dissesto idrogeologico che rischia ad ogni episodio di rendere impraticabili sentieri e strade. La frana lungo il percorso che porta al rifugio Settimo alpini è solo l'ultima di una lunga serie; questa è stata sistemata la scorsa settimana grazie all'Unione Montana e al Comune, ma restano in attesa di interventi quella di Gioz e quella del Medon, lungo la strada diretta alla pescicoltura. «Per quest'ultima ho scritto due volte al Comune e all'Unione Montana spiega De Moliner -, ma non ho ottenuto nulla. Un tratto di carreggiata resta così transennato ed è innegabile il rischio di caduta di altro materiale. La responsabilità del tratto su cui insiste il dissesto di Gioz è invece della Provincia, ma io punto lo stesso il dito contro l'amministrazione perché non ha fatto nulla per favorire i lavori». La frana del Medon è scesa circa un anno fa. Oggi esiste un progetto da 120 mila euro in mano all'Unione Montana, finanziato per 85 mila euro da Avepa, per 17 mila da Bim Gsp e per la restante parte, teoricamente, dal Comitato. Ma il cantiere non è ancora partito né c'è una data per il suo avvio. «Attendiamo che il Comune decida cosa fare spiega il presidente del Comitato, Sergio Rech -. Noi ci siamo impegnati a mettere una quota ma a fronte di un impegno più ampio, di un progetto generale di riqualificazione di tutta la strada». Il tesoretto del Comitato ammonta oggi a 200mila euro, un gruzzolo che i residenti di Bolzano Bellunese e di Vezzano contano di spendere in opere pubbliche e di miglioramento fondiario. Non certo in manutenzioni sul territorio. Su questo fronte parte infatti un secondo appello, rivolto sempre a Palazzo Rosso. «Sono ormai quattro anni che i nostri volontari si occupano della manutenzione dei sentieri senza ricevere nulla dal Comune conclude Rech -, basterebbe il gasolio per il decespugliatore. Questo è grave e inammissibile». Una volta c'era il Bando sentieri indetto ogni anno dall'Unione Montana. Secondo De Moliner il Comune potrebbe ripristinarlo a proprie spese «in fondo dice -, si tratta di 8 o 9mila euro».
Alessia Trentin
© RIPRODUZIONE RISERVATA BELLUNO Oggi di frane ne sono rimaste due. Fino alla scorsa settimana erano tre. Il Comitato Usi Civici di Bolzano Bellunese invoca l'attenzione dell'amministrazione Massaro: «Segnaliamo i nostri problemi da tempo dichiara il vice presidente Roberto De Moliner -, dateci ascolto». Perché Bolzano Bellunese e Vezzano sono due paesi piccoli, ma se la devono vedere con un dissesto idrogeologico che rischia ad ogni episodio di rendere impraticabili sentieri e strade. La frana lungo il percorso che porta al rifugio Settimo alpini è solo l'ultima di una lunga serie; questa è stata sistemata la scorsa settimana grazie all'Unione Montana e al Comune, ma restano in attesa di interventi quella di Gioz e quella del Medon, lungo la strada diretta alla pescicoltura. «Per quest'ultima ho scritto due volte al Comune e all'Unione Montana spiega De Moliner -, ma non ho ottenuto nulla. Un tratto di carreggiata resta così transennato ed è innegabile il rischio di caduta di altro materiale. La responsabilità del tratto su cui insiste il dissesto di Gioz è invece della Provincia, ma io punto lo stesso il dito contro l'amministrazione perché non ha fatto nulla per favorire i lavori». La frana del Medon è scesa circa un anno fa. Oggi esiste un progetto da 120 mila euro in mano all'Unione Montana, finanziato per 85 mila euro da Avepa, per 17 mila da Bim Gsp e per la restante parte, teoricamente, dal Comitato. Ma il cantiere non è ancora partito né c'è una data per il suo avvio. «Attendiamo che il Comune decida cosa fare spiega il presidente del Comitato, Sergio Rech -. Noi ci siamo impegnati a mettere una quota ma a fronte di un impegno più ampio, di un progetto generale di riqualificazione di tutta la strada». Il tesoretto del Comitato ammonta oggi a 200mila euro, un gruzzolo che i residenti di Bolzano Bellunese e di Vezzano contano di spendere in opere pubbliche e di miglioramento fondiario. Non certo in manutenzioni sul territorio. Su questo fronte parte infatti un secondo appello, rivolto sempre a Palazzo Rosso. «Sono ormai quattro anni che i nostri volontari si occupano della manutenzione dei sentieri senza ricevere nulla dal Comune conclude Rech -, basterebbe il gasolio per il decespugliatore. Questo è grave e inammissibile». Una volta c'era il Bando sentieri indetto ogni anno dall'Unione Montana. Secondo De Moliner il Comune potrebbe ripristinarlo a proprie spese «in fondo dice -, si tratta di 8 o 9mila euro».
Alessia Trentin