Inquilini morosi al freddo: trovato un accordo a tempo

Mercoledì 12 Dicembre 2018
CONDOMINIO ATER
BELLUNO Ancora due giorni al freddo. Poi la fornitura riprenderà. Tornerà la corrente, venerdì, al palazzo Ater del centro storico. Dopo due mesi senza riscaldamento né acqua calda gli inquilini degli otto appartamenti potranno tornare alla normalità. Ma ad una condizione: d'ora in avanti davanti a bollette non pagate si procederà con l'ingiunzione di pagamento, quindi con l'intimazione al rilascio giudiziario. Lo sfratto, insomma.
Dopo giorni di attesa, venerdì i contatori ripartiranno. Ater è riuscita a strappare un sì alla ripresa del servizio al fornitore di gas, una ditta di Trento, e sarà presente insieme ai proprietari al momento della riattivazione per la lettura ufficiale dei contatore. «Siamo arrivati ad un accordo con la ditta perché ci dispiaceva lasciare al freddo le famiglie, soprattutto quelle tre che negli ultimi tempi sono state sempre regolari nel pagamento spiega la presidente dell'Agenzia territoriale di edilizia residenziale, Ilenia Rento -. Il fornitore attende solo la prova del nostro versamento per riattivare la fornitura, l'amministratore del condominio gliela fornirà oggi inviando via fax o via mail copia». Perché l'ente, gestore del palazzo e coproprietario insieme al Comune di Belluno, il 21 novembre aveva coperto parte del debito accumulato negli anni dagli inquilini pagando oltre 18 mila euro.
BOLLETTE INSOLUTE
Altre decine di migliaia di euro restano però in sospeso, relative a bollette non saldate di anni precedenti al 2015. All'Ater il conto non è arrivato e, non essendo stato rendicontato con precisione, oggi non si sa chi siano gli inquilini morosi, quelli morosi a metà e quelli invece pagatori. Così il fornitore non si rivarrà sul gestore dell'immobile, ma sugli stessi residenti avviando azioni legali per tutto il pregresso in sospeso. Ater, da parte sua, a gennaio invierà le lettere per riscuotere i 18 mila euro che ha versato, proponendo pagamenti rateizzati, come previsto dalla legge. Se ancora non si vedranno i soldi, allora si passerà alle ingiunzioni di pagamento e, ultima spiaggia, alle procedure di sfratto. «Dalla prossima bolletta, se gli inquilini non pagheranno, lo faremo noi entro 15 giorni aggiunge Rento -, questi sono gli accordi con il fornitore. Chiaramente poi chiederemo le somme indietro agli intestatari del servizio». La morosità relativa alle spese si attesta attorno al 6 - 7% tra gli inquilini delle case popolari della provincia. Un dato basso rispetto ad altre città del Veneto, ma che Ater vorrebbe ulteriormente migliorare affidandosi, per esempio, alle innovazioni nel campo delle caldaie e dell'efficientamento energetico degli edifici. (atr)
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