IL DIBATTITO
BELLUNO Domani dalle 9.30 alle 13 il Pd bellunese scenderà

Venerdì 11 Gennaio 2019
IL DIBATTITO BELLUNO Domani dalle 9.30 alle 13 il Pd bellunese scenderà
IL DIBATTITO
BELLUNO Domani dalle 9.30 alle 13 il Pd bellunese scenderà in piazza per criticare la legge Finanziaria varata dal governo Conte e ricordare quali erano le proposte del partito. Lunga la lista delle cose che, a detta del partito, non vanno, ma a bruciare è soprattutto la scarsa considerazione mostrata verso la gente di montagna, in particolare chi ha subito il maltempo di fine ottobre. Sono, infatti, «7 i miliardi messi a disposizione per tutte le regioni colpite dalle grandi avversità atmosferiche chiosa il portavoce del Pd, Ernesto Reolon -, se pensiamo che solo per la nostra provincia ne servirebbe uno è facile pensare che non ci arriverà».
DITO PUNTATO
La sferzata ulteriore va dritta dritta al senatore della Lega Nord, Paolo Saviane, «che parla di unità dei parlamentari e senatori bellunesi, ma poi non fa sentire il suo peso. Come può pensare che l'onorevole Roger De Menech approvi la Finanziaria quando il suo emendamento che aveva l'onere di portare a Belluno 800 milioni non è stato preso in considerazione?», rincara Reolon che conclude con un riferimento all'autonomia. «Stiamo ancora aspettando che si smuova qualcosa, la questione vera è che a Belluno non è arrivato nulla, nonostante il referendum», quello del 22 ottobre 2017 in cui oltre 107mila bellunesi si espressero a favore della specificità di Belluno. «Per non parlare della situazione della nostra Provincia: abbiamo necessità che diventi una realtà elettiva. Ci sono gli strumenti per farlo, si faccia», ha aggiunto il coordinatore dell'Unione comunale del capoluogo Roberto De Moliner.
LA RISPOSTA
Chiamato in causa in prima persona, il senatore Saviane chiarisce: «innanzi a tutto, il mio emendamento è passato perché aveva la possibilità di farlo. Quello di De Menech non aveva i numeri e non sarebbe passato, ecco perché non l'abbiamo votato. Non io, perché sono un senatore, mentre De Menech sta alla Camera precisa il senatore agordino -. Sia io che Mirco Badole stiamo lavorando per portare al Bellunese più risorse possibili, per farlo abbiamo bisogno dei colleghi del Movimento Cinque stelle e dei leghisti: è l'unico modo per far passare i provvedimenti a Roma». Per Saviane le parole del Partito democratico sono «puro terrorismo, la gestione condotta dalla Regione nell'emergenza maltempo dello scorso ottobre o, è guardato in tutt'Italia come un esempio virtuoso. L'attenzione al Bellunese c'è rincara Saviane -, non so cosa possono criticare. Si guardi piuttosto a cosa è capitato a Verbania, in provincia di Novara, che ha le stesse nostre caratteristiche. Ebbene è stata costretta al default, perché a suo tempo il Pd non ha riconosciuto i canoni idrici, come invece fu fatto a Belluno e a Sondrio».
I FONDI DI CONFINE
Il senatore conclude elencando almeno alcune delle entrate certe che avrà il Bellunese nel corso dell'anno: dai Fondi dei comuni di confine, a quelli Brancher, dai Gruppi di Azione Locale (i Gal) ai fondi che stanzierà la Regione. «Si aggiunga la possibilità per gli Enti locali di usare 28 milioni di avanzi di amministrazione e la possibilità per il Capoluogo di utilizzare il bando periferie».
IL GAZEBO
Domani mattina, dunque, alcuni esponenti del Partito Democratico saranno a disposizione per spiegare e condividere annotazioni e critiche sulla Finanziaria 2019, la legge del bilancio dello Stato. Ernesto Reolon, portavoce fino alla fase congressuale di marzo, spiega: «Noi evidenziamo come si sia affrontata questa legge con superficialità, leggerezza e mancanza di visione come non si era visto mai in passato». Tanto da venir «criticata perfino da sindacati, dalla Confederazione artigiani e industriali. Si riduce di un miliardo gli investimenti. Si contano 7 miliardi di tasse in più prosegue Reolon -. Si legge di tagli alla ricerca, alla cultura, all'editoria. Si raddoppiano le tasse Ires, danneggiando il volontariato. Per non parlare del reddito di cittadinanza o, a livello pensionistico, lo smantellamento della Legge Fornero».
Federica Fant
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