IL CASO
BELLUNO Il capoluogo di provincia meno soleggiato d'Italia, poco meno

Martedì 26 Marzo 2019
IL CASO
BELLUNO Il capoluogo di provincia meno soleggiato d'Italia, poco meno di sei ore al giorno contro le otto ore e mezza di Siracusa. Belluno figura anche tra le peggiori città sul fronte degli eventi meteorologici estremi, con una media di 55 giorni all'anno in cui cadono oltre 40 millimetri di pioggia. Sul freddo le cose non vanno meglio. C'è solo un posto più inospitale: Cuneo dove i giorni con una temperatura media percepita inferiore a 3 gradi sono 44. A Belluno sono solo 40. Ultimo posto in Italia anche sul fronte dell'umidità relativa. Questi i dati de il Sole 24 ore ma l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (Arpav) solleva però più di qualche dubbio e prova a rimettere ordine in questa giungla di numeri.
IL REPORT
A mettere in fila, in base al clima, tutti i capoluoghi di provincia è l'elaborazione sulla base dati di 3B Meteo degli ultimi dieci anni. Dieci gli indicatori valutati. Soleggiamento, afa, ondate di calore, eventi estremi, brezza estiva, umidità relativa, raffiche di vento, piogge, nebbia e giorni freddi. Il rapporto di tutti gli indici restituisce una classifica che vede Belluno ultima città del Veneto e fanalino di coda in Italia. Le cose vanno peggio solo a Cremona, Alessadria, Lodi, Novara, Vercelli e Pavia. Di conseguenza vanno meglio, se ci si ferma al report, in altre cento città.
BEL PAESE
In generale l'Italia si riscopre sempre più calda, il record è del 2018. Lo scorso anno l'aumento medio della temperatura è stato di 2,3 centigradi. Insomma il quadro nazionale è già estremamente critico. Ed è in questo contesto che si inserisce la fotografia scattata sul clima bellunese degli ultimi dieci anni.
LA PRECISAZIONE
Pur con tutte le cautele del caso, da Padova e da Arabba, i tecnici dell'Arpav sollevano però qualche dubbio sui risultati a cui è giunta la classifica stilata dal quotidiano economico. Alberto Bonini Baraldi, del servizio previsioni dell'agenzia regionale, sottolinea che «si tratta di classifiche arbitrarie perché messe a punto in assenza di standard dettati dalle istituzioni, circostanza che le rende soggettive». Ma gli appunti, per non chiamarle contestazioni, non si fermano a questo: «Da una veloce analisi continua Bonini Baraldi a noi Belluno non risulta così mal posizionata e non capiamo quali centraline siano state prese in considerazione. Ci chiediamo ad esempio da dove arrivino i dati sulla nebbia. Noi a Belluno non abbiamo un punto di rilevazione per verificarli». Stessa linea d'onda al centro valanghe di Arabba. «L'esperienza dice che in base agli indicatori considerati si possono avere risultati molto diversi tra loro. Non ci stupisce che Belluno risulti poco soleggiata e l'intera Sicilia molto soleggiata. E' noto che questo dipende dalla latitudine spiega Anselmo Cagnati in ogni caso, siamo sicuri che il soleggiamento sia da considerare sempre come un fattore positivo? Belluno se la cava sul fronte ondate di calore, tenendo il passo delle città di mare, questo è dovuto alla vicinanza con le Prealpi che sicuramente aiutano. A Belluno, inoltre, gli eventi estremi non sono certo i tre giorni sopra i 40mm di pioggia usati per la classifica. Per definirli estremi bisogna valutare l'impatto che quella pioggia ha al suolo. In un territorio come Belluno una quantità simile non crea grossi disagi, in zone meno abituate alla pioggia possono invece avere gravi ripercussioni».
LA BEFFA
Insomma se la classifica condanna Belluno l'agenzia regionale non riabilita il capoluogo ma quantomeno sottolinea alcune criticità dello studio. A stupire comunque è l'indicatore in cui Belluno se la cava meglio. Sul fronte delle raffiche di Veneto è al quinto posto in Italia. La media è inferiore a un giorno all'anno in cui i venti soffiano a più di 25 nodi. A Perugia i giorni di vento in un anno sono in media 174. Provare a consolarsi così, cinque mesi dopo la tempesta Vaia, non è affatto semplice.
Andrea Zambenedetti
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